25 maggio 2017

COMUNICAZIONE IVA: PROROGA ALL'ITALIANA

A cura di Antonio Gigliotti

Cari amici e colleghi, ci risiamo. Non ce la possiamo fare.
Si dice che sbagliare è umano ma perseverare è diabolico, e ancora una volta il comune sentire ci viene incontro per descrivere l’ennesima situazione incresciosa nella quale siamo costretti a lavorare.
Che la comunicazione periodica delle liquidazioni IVA non fosse nata sotto una buona stella l’avevamo capito (ed evidenziato) in fretta. Per mandare via “due dati due”, ovvero un modulino di una semplicità disarmante che, è evidente, servirà al solo scopo di rendere possibile qualche nuova sanzione e/o accelerare le verifiche per i versamenti non effettuati nei termini (e meno male che il ravvedimento era diventato ‘lungo’!), per “due dati due”, dicevamo, l’amministrazione finanziaria è riuscita a creare un sistema di trasmissione tutto nuovo, contorto come non mai.
Che cosa è questa comunicazione se non la sorella minore della ormai abrogata Comunicazione Dati Iva annuale? Cosa c’è di diverso nella struttura? Nulla, assolutamente NULLA. Ma siccome noi siamo per la semplificazione mica potevamo usare i vecchi tracciati ed i vecchi programmi! Eh no, noi siamo avanti, noi siamo moderni. Noi semplifichiamo ed intanto ci crogioliamo nella compliance.
‘E’ tutto molto interessante’ canterebbe un giovanotto molto in voga in questo momento. E infatti, dall’oggi al domani, tanto per cambiare, ci è piombata sulla testa l’ennesima mazzata. Nuovo tracciato, obbligo di firma elettronica con modalità totalmente rinnovate (si vede che l’autentica di Entratel / Desktop Telematico è passata di moda), nuovo canale di trasmissione.
Risultato? Il solito, completo, assoluto CAOS. Per mandare poche righe di comunicazione abbiamo dovuto adeguare i software (ovviamente spendendo un sacco di soldi), e a pochi giorni dalla scadenza, fissata per il 31 maggio, sono proprio pochi quelli di noi che hanno avuto la fortuna di riuscire effettivamente a trasmettere. E non certo perché non avessimo i conteggi pronti. Anche i software (dissanguamento economico compreso) erano in linea. Peccato che a non essere in linea con un canale di trasmissione un minimo ragionevole fosse l’Amministrazione. Non dimentichiamo, infatti, che originariamente non era stata prevista la possibilità di mandare un file contenente più dichiarazioni. Del che la correzione in corsa, i ritardi, la promessa di rinvio al 12 giugno.
Un enorme impianto di problemi del tutto INUTILI e del tutto EVITABILI con un minimo (ma proprio un minimo!) di criterio nel fare le cose.
Ora, ma con quale animo possiamo avere fiducia in un sistema che riesce a rendere tremendamente complicata una cosa che di per sé stessa è di una banalità assoluta? Fosse un incidente di percorso, pazienza. Ma se lo vediamo nel quadro dell’esplosione dei nuovi adempimenti (4 comunicazioni liquidazioni IVA e 2 ‘spesometri’, dal 2018 4 pure quelli), è evidente che semplificazione non è termine incluso nel vocabolario di alcuni, anche se amano tanto riempircisi la bocca. E sono poi gli stessi che ci vengono a parlare di compliance, di fisco amico, mentre noi ce ne stiamo lì, a bercele tutte, con un sorrisino compiaciuto stampato sulla faccia.
No. Non ce la possiamo fare. Se per caso vi fosse sfuggito, dopo che tutti i quotidiani fiscali, noi compresi, hanno annunciato la doverosa proroga, sta di fatto che a pochissimi giorni dalla scadenza, tra incertezze di trasmissione ed (ancor più gravi) incertezze normative - vedasi il caso dei curatori fallimentari - siamo ancora qua ad aspettare che la proroga divenga ufficiale.
Ma noi, ovviamente, continuiamo ad avere (rispettosamente) (stupidamente) fiducia.
La gente mi chiede perché è così difficile fidarsi della gente, e io domando loro perché è così difficile mantenere una promessa.
(Anonimo)
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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