28 febbraio 2017
28 febbraio 2017

17.16 Mps: attesa per via libera Ue

Lo stallo sul piano di Mps può essere superato solo con il via libera della Commissione Ue. Serve una decisione rapida che consenta di uscire dall'impasse, per completare il percorso che lega la cessione dei crediti deteriorati alla ricapitalizzazione precauzionale dello Stato, che deve di fatto coprirne le inevitabili minusvalenze.

Fonti del Tesoro, ricordano che "sono in corso chiarimenti tra la Commissione Ue e la Bce" ed esprimono "l'auspicio è che si concludano in tempi ragionevoli". Questo, tenendo presente che Mps "è una banca sana, che sta bene". In sostanza, l'attesa non va drammatizzata ma è chiaro che alla lunga l'incertezza può essere un fattore negativo.

Da una parte ci sono gli adviso, Mediobanca e Lazard, che lavorano con i vertici della banca di Rocca Salimbeni sulla struttura dell'operazione per lo smaltimento di sofferenze e incagli. Dall'altra, i tecnici della Commissione Ue e del Ssm (la Vigilanza) della Bce che, partendo dalla definizione del fabbisogno di capitale necessario, devono arrivare a un via libera tecnico che non violi le regole europee sugli aiuti di Stato.

Il problema è che la definizione dei dettagli tecnici dell'operazione di cessione degli npl, a partire dal prezzo, non può prescindere dal via libera alle risorse pubbliche che devono coprire le perdite che inevitabilmente vengono prodotte. Per questo serve una decisione chiara, definitiva, e in tempi brevi.

In questo scenario, sembra delineata la scelta per tornare, dopo l'opzione fallita tutta privata di curata da JpMorgan, a rivolgersi al mercato degli Npl. Lo schema sarebbe quello già adottato da Unicredit: la cessione non solo dei crediti già in sofferenza ma anche di quelli incagliati, allargando il perimetro della cessione fino a uno stock di oltre 45 mld. Ma questo sarà possibile solo quando Commissione Ue e Bce avranno sciolto la loro riserva.
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