19 gennaio 2017

AL FORUM DELLA RETE DELLE CONOSCENZE IL PRESIDENTE SGANGA ANNUNCIA IL TERMINE DEL PROPRIO MANDATO

Autore: Ester annetta
“La nostra forza deriva dalla loro sostanza!”
Sono queste le parole più solenni ed incisive con cui Giorgio Sganga, Presidente della FNC, introducendo il tradizionale appuntamento con il Forum della Rete delle Conoscenze, ha voluto ieri salutare e rendere onore a tutte quelle menti impegnate nell’attività scientifica della Fondazione che, come perfetti ingranaggi di un unico meccanismo, hanno contribuito - in questi recenti anni di sua vita – a renderne possibile il funzionamento e ad incrementarne la crescita ed il valore.
Un encomio sentito, pronunciato con tutto l’affetto e l’orgoglio di un maestro, di una guida, che dopo aver instradato e reso forti i suoi discepoli, decide che sia giunto il momento di passare la mano, uscendo di scena con quell’ammirevole dignità che appartiene solo ai Grandi.
E’ stato difatti così, che il Presidente Sganga, al termine della sua introduzione – in cui non sono mancati momenti di volontaria ironia, quale ingrediente necessario a dissipare il percepibile velo di malinconia disceso ad avvolgere i presenti – ha rimesso il proprio mandato, consegnando la Fondazione al neoeletto Consiglio Nazionale. Una scelta di coerenza – come egli stesso ha voluto sottolineare – precisando che, sebbene il proprio incarico, insieme a quello del Consiglio d’Amministrazione in essere, per previsione statutaria, sia destinato a spirare nel 2018 (cioè dopo l'approvazione del conto consuntivo dell'esercizio in cui scade il mandato del C.N.D.C.E.C.), la realtà conseguente all’esito delle recenti elezioni non ne giustifica oltre la permanenza. “Ritengo che bisogna sempre coniugare le proprie idee ed aspirazioni con la realtà” – ha dichiarato Sganga – e la realtà è che ha vinto Miani, nella cui squadra sono fortunatamente presenti molti degli attuali Consiglieri, e ciò costituisce per la Fondazione una garanzia di continuità del proprio ruolo e del proprio lavoro”. Sganga ha sottolineato come l’impegno della Fondazione sia sempre stato esclusivamente di natura tecnica e scientifica, scevro da qualunque tentativo di ingerenza politica, e come sia stata proprio tale sua connotazione neutrale a renderne possibile la crescita, anzitutto propria – in quanto fucina di produzione di idee e documenti – e, di riflesso, della professione, tanto che sempre più frequenti arrivano richieste di collaborazione da parte di altre categorie professionali ed istituzioni interessate al lavoro da essa svolto. Si è detto onorato, infine, di aver visto riconosciuto senza dubbio alcuno l’importanza della Fondazione come struttura collegata al Consiglio Nazionale, considerato che in entrambi i programmi elettorali delle due liste che si sono contese il vertice nazionale ampio spazio è stato riconosciuto agli interventi in suo favore.
Di seguito, Gerardo Longobardi, Presidente uscente del CNDCEC, ha – ancora – rimarcato il lavoro svolto dalla Fondazione con i suoi ricercatori, il Direttore scientifico e tutti i componenti: grazie ai contributi elaborati è stato consentito l’accesso della Professione ad importanti Tavoli tecnici, audizioni, convegni. “La Fondazione è un acceleratore delle conoscenze”, ha dichiarato Longobardi, sottolineando come la stessa Rete delle Conoscenze ne sia una dimostrazione, con l’aver dato corpo all’idea di mettere a fattore comune tutte le conoscenze, gli studi, le best practice ed i rapporti istituzionali creati da ciascun Ordine, oltre che dalla Fondazione medesima e dal Consiglio Nazionale. E pure Longobardi ha concordato sull’opportunità – ormai fuori dai “conflitti di spogliatoio” che, com’era naturale che fosse, hanno pure caratterizzato l’appena trascorsa campagna elettorale - di adottare la linea della concordia, in ragione del superiore e comune interesse della Professione.
Il Consigliere Nazionale Davide Di Russo ha portato il saluto del neoeletto Presidente nazionale Massimo Miani, impossibilitato a presenziare all’incontro, ribadendo l’impegno del nuovo Consiglio a continuare a riconoscere il ruolo e l’importanza della Fondazione ed ha ringraziato Sganga per la meritoria opera compiuta come suo suo Presidente, ricordando anzi come sia stato l’unico Presidente “esterno”, non coincidente con un membro del Consiglio Nazionale.
Vittorio Raccamari, membro del CdA della Fondazione, ha poi riassunto la struttura ed i contenuti del Portale delle Conoscenze, riportando anche i dati rilevati riguardo al suo impiego da parte degli Iscritti nel corso di questo primo anno di vita.
Parimenti, Giovanni Castellani, Direttore Scientifico della Fondazione, ha rendicontato i riscontri avuti dal lavoro di ricerca svolto dalla Fondazione riferendo l’elevata percentuale di accessi (93%) alla Newsletter regolarmente inviata con cadenza quindicinale a tutti gli Iscritti. Si è poi soffermato su di una breve presentazione degli ultimi volumi pubblicati dalla Fondazione: “Principi di redazione dei modelli di organizzazione, gestione e controllo ex D. Lgs. 231/2001; Il Rapporto 2016; la Guida all’Internazionalizzazione e la Guida agli Investimenti Italia-Usa; oltre ai due di prossima pubblicazione: L’Impresa agricola in Italia e Le dinamiche del credito alle PMI. Infine Castellani ha illustrato le quattro aree di interesse che la Fondazione ha sviluppato nel corso del 2016, esortandone la continuazione anche sotto la reggenza della nuova governance. Si tratta della partnership con il Forum delle Famiglie, del Tavolo di studio per la disciplina delle Società Benefit, della collaborazione con l’Associazione Civita per l’elaborazione di una guida agli investimenti in agricoltura e del Tavolo di studio sulla disciplina delle Società sportive dilettantistiche.
Da ultimo, Nicolò La Barbera, membro del CdA della Fondazione, ha tracciato un breve ma dettagliato excursus sulla storia della Professione, partendo dai primi contabili che 8000 anni fa, in Mesopotamia, tenevano i conti con palle d’argilla, passando per la nascita della partita doppia, datata 1449, fino alla nascita delle Scuole superiori di Commercio (da Venezia fino alla Bocconi), per arrivare ai giorni nostri con l’unificazione degli Albi. Ed ancora, ha illustrato la nascita dell’attuale FNC, nel 2014, come derivazione dell’IRDCEC, nato nel 2008 dalla fusione tra la Fondazione Aristeia (nata nel 1998) e la Fondazione Luca Pacioli (del 1999).
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