15 febbraio 2017

FINO ALLA FINE

Il nuovo “avvertimento” lanciato lo scorso 13 febbraio dal coordinamento delle associazioni sindacali dei commercialisti (ADC – AIDC – ANC – ANDOC – UNAGRACO – UNGDCEC – UNICO), a seguito del loro ultimo incontro, sembra quasi il rilancio per la trattativa finale di un’estenuante gara di resistenza, destinata probabilmente a risolversi – come ormai di consuetudine per l’Amministrazione finanziaria - solo sul filo dell’ultimo termine utile per una possibile risposta.

Solo che, questa volta, non si tratta soltanto della concessione di una proroga o dello slittamento di un termine, ma di un impegno ben più corposo che – stando alle richieste dei sindacati – non potrà essere accettato solo “sulla parola”, ma richiede una modalità più sacramentale e, soprattutto, l’avvio di una concreta azione.

Ma se, da un lato, i sindacati confidano ancora nel buon esito delle trattative col MEF, dall’altro, il tempo è ormai divenuto esiguo – benché ancora utile, secondo le dichiarazioni provenienti dall’ANC - perché possano intervenire sviluppi tali da consentire la revoca dello sciopero di categoria annunciato per il prossimo 26 febbraio. Difatti, sebbene - stando alle previsioni del Codice di autoregolamentazione - la revoca sia possibile fino a cinque giorni prima della data indetta per lo sciopero, tuttavia, i commercialisti che intendono aderire alla protesta devono avvertire le clientela dieci giorni prima; ecco che, allora, per ragioni di evidente opportunità e coerenza, i sindacati hanno deciso di assumere a riferimento tale ultimo termine e, dunque, considerare revocabile la protesta fino al 16 anziché fino al 21 febbraio p.v.

Peraltro, ad oggi, quanto ottenuto a seguito della pressante richiesta della categoria (ribadita anche di recente nel corso di Telefisco 2017, vedi “Telefisco 2017: le soluzioni prospettate da Casero non placano la protesta dei commercialisti” su Fiscal Focus del 3 febbraio u.s.) di avere un ruolo nei processi decisionali che la riguardano, si è sostanziato nel coinvolgimento del CNDCEC nei tavoli tecnici sull’antiriciclaggio (il cui avvio è previsto per oggi) e sulla fatturazione elettronica ed il fisco digitale (da avviarsi a breve).

Restano pertanto ancora in attesa di una qualunque forma di assunzione di impegno formale tanto le dodici “Richieste urgenti con immediata attuazione normativa” formulate dai sindacati nel documento presentato al MEF nel corso dell’incontro avuto lo scorso 24 gennaio (1.Nuovo Spesometro 2017: semestrale 30/09 – 28/02; 2. Nuovo Spesometro 2018: annuale, a regime dal 2018; 3. Contabilità per cassa: nuovo regime naturale per le imprese minori, ma in via opzionale per 5 anni rimane anche vecchio regime semplificato per competenza; 4. Regime sanzionatorio nuovi adempimenti: eliminazione per il primo anno e riduzione ulteriore dal secondo anno delle previste sanzioni per nuovi adempimenti spesometro e liquidazioni IVA, anche con cumulo giuridico o non applicazione sanzioni come per amministratori di condominio; 5. Comunicazione beni ai soci: eliminazione adempimento comunicativo; 6. Liquidazioni dati IVA: no recupero tempestivo e invasivo per chi non versa tempestivamente a causa delle difficoltà e comunque versa spontaneamente l’irregolare con ravvedimento operoso o ratealmente;7. Rottamazione cartelle: possibilità di maggiore rateizzazione ad almeno 36 mesi con applicazione di una sanzione del 10% e possibilità di elevare la soglia del credito IVA da utilizzare in compensazione per la rottamazione; 8. Versamento cedolare secca: allineamento versamento cedolare secca 16/06 con versamento imposte da dichiarazione 30/06; 9. Dichiarazione annuale IVA: invio telematico anno 2017 spostamento termini al 31 marzo e dal 2018 al 30/09 e non al 30/04;10. Nuove comunicazioni dati 730 precompilato: proroga al 28/02/2017 per oggettive difficoltà accredito sistema TS; 11. Novità lettere di intento: eliminazione delle novità contenute nel provvedimento di dicembre 2016 in merito alle lettere di intento emesse da parte degli esportatori abituali o, in alternativa, loro slittamento al 2018;12. Adeguamento della normativa fiscale a seguito dell’applicazione principi IAS), quanto l’ancora più urgente – per ora - questione della “rimessione in termini” della scadenza (fissata al 28 febbraio) per la trasmissione telematica dell’IVA 2017, sollecitata dai sindacati per evitare che alla clientela vengano comminate sanzioni per i ritardi causati dallo sciopero.

A riguardo, infatti, non pare esserci ancora alcuna apertura da parte del MEF, nonostante l’Autorità garante per lo sciopero abbia dato il nulla osta alla protesta. Ciò comporta che, in mancanza di remissione in termini, ove lo sciopero non fosse revocato e si verificassero, dunque, ritardi nei versamenti, contro le sanzioni inflitte ai clienti sarebbe possibile presentare ricorso per l’annullamento, con conseguente apertura di un (probabilmente numeroso) contenzioso. Un rischio che l’Amministrazione finanziaria potrebbe evitare di correre, avendo peraltro tempo di concedere la remissione in termini fino all’inizio dell’astensione, qualora– mantenendo le sue consuete modalità d’intervento, come è evidentemente più avvezza a fare – decidesse di agire all’ultimo momento.

Su tutto, restano sempre le richieste di portata più generale (Statuto del Contribuente elevato a norma costituzionale; Semplificazione fiscale riordino del sistema; Razionalizzazione del calendario fiscale; Assicurabilità delle sanzioni fiscali per i commercialisti; Revisione del regime sanzionatorio per i professionisti; Condivisione dei dati presenti nell’anagrafe tributaria; Riconoscimento del ruolo del commercialista; Riconoscimento delle esclusive; Certezza del diritto e rispetto delle regole; Revisione del regime sanzionatorio della disciplina antiriciclaggio soprattutto per errori formali e snellimento degli adempimenti e del ruolo del commercialista), sulle quali si reclamano interventi programmatici in tempi ragionevoli, all’uopo sollecitandosi la stesura di un calendario contenente la tempistica dei relativi lavori.

Ci vuole uno sforzo di fiducia davvero considerevole per credere che anche solo una parte di tutto ciò sia davvero ottenibile nel giro di due giorni appena.
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