10 giugno 2017

FNC: REDDITI IN CALO PER I PROFESSIONISTI

IL DATO DI MAGGIOR RILIEVO EMERSO DAL RAPPORTO SULLA PROFESSIONE REDATTO DALLA FONDAZIONE

Autore: ESTER ANNETTA
Sono state illustrate nel corso dell’Assemblea Generale degli Ordini tenutasi lo scorso 8 giugno a Roma le risultanze dell’annuale Rapporto sulla Professione, redatto dalla Fondazione Nazionale dei Commercialisti.

Tra i dati emersi, destano la maggiore preoccupazione quelli relativi al calo dei redditi, che – dal 2007 al 2015 – hanno subito una riduzione del 13,9%.

Peraltro, pur in presenza di un aumento del reddito medio nel 2016 di 2,2 punti rispetto al 2015, quasi la metà degli iscritti guadagna meno di 33mila euro annui, con un notevole divario – tra l’altro – tra Nord e Sud d’Italia (con un livello medio del Nord pari a più del doppio rispetto al Sud). In particolare, a livello delle singole Regioni, il più alto tetto di reddito si registra in Trentino Alto Adige (104.721 euro di media, +1,9% sul 2014), mentre quello più basso in Calabria (23.919 euro di media, +3,6% sul 2014). Sardegna ed Umbria le uniche regioni in controtendenza, per le quali risulta diminuito il reddito medio a confronto del 2014, rispettivamente di -2% e -0,7%.

Per contro si registra, in positivo, il permanere di un certo interesse per la professione, considerata la crescita del numero dei praticanti – dato rilevato per la prima volta negli ultimi anni, peraltro con una netta concentrazione in positivo nel Centro rispetto alle altre aree nazionali ove invece si registra un leggero calo – delle donne (dal 32% al 32,3%.) e delle società tra professionisti (in crescita del 55%, maggiormente localizzata negli Ordini del Centro).

Diminuiscono, all’opposto, gli iscritti under 40 (scesi dal 17,6% al 17,4 %) e, più in generale, risulta dimezzato rispetto al precedente anno il numero complessivo dei nuovi iscritti benché la loro percentuale assoluta permanga comunque in crescita (+0,5%). Anche in tal caso l’incremento è peraltro diversificato per aree geografiche: +0,9% di iscritti negli Ordini del Nord, +0,3% di crescita negli Ordini del Centro, +0,1% negli Ordini del Sud.

In aumento anche il numero degli esperti contabili: +36,1% nel 2017 rispetto all’anno precedente, con un’inversione di tendenza geografica rispetto alla percentuale di crescita dei dottori commercialisti. Difatti il maggior incremento di iscritti esperti contabili si registra al Sud (+40%), contro il +28,9% del Centro ed il +37% del Nord.

Parimenti sale il numero degli iscritti totali alle Casse di Previdenza dei dottori e ragionieri rispetto al 2016 (+1,1%).

Nel commentare i contenuti del Rapporto, il Presidente del CNDCEC, Massimo Miani, ha dichiarato che il calo del reddito medio del 13,9% rispetto al 2007 rappresenta un chiaro segnale degli effetti della crisi sulle libere professioni e sui commercialisti in particolare, sui quali si sono abbattute anche le conseguenze economiche derivanti dai costi operativi necessari all’attuazione dei nuovi adempimenti fiscali.

“La mediana, cioè il valore che divide la distribuzione degli iscritti alle casse di previdenza in due parti uguali – ha spiegato Miani – nel 2015 è risultata pari a 33.206 euro. Il 50% dei Commercialisti percepisce un reddito non superiore a 33.206 euro. Si tratta di un dato significativo che invita alla prudenza quando si leggono le statistiche reddituali e si osserva un aumento delle medie nominali poiché, di fatto, la stragrande maggioranza dei redditi è schiacciata verso il basso.”

Da ciò la necessità di interventi a sostegno del reddito per un’ampia fascia di professionisti, esigenza cui si ricollega la richiesta di riconoscimento dell’equo compenso che, pure, è stato uno degli argomenti trattati da Miani nella sua relazione in Assemblea.
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