27 giugno 2017

I voucher ripartono con il freno a mano tirato

Autore: PAOLO SORO
A nemmeno due mesi di distanza dall’ultimo appuntamento in quel di Venezia, i Commercialisti specializzati in materia di lavoro si sono dati appuntamento venerdì 23 giugno 2017 a Rimini, per affrontare un argomento di estrema attualità:i nuovi voucher.

Con la conversione del Decreto Legge 24 aprile 2017, n. 50 “Disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli Enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo”, il tanto discusso strumento a disposizione dei datori di lavoro per far fronte a esigenze occasionali di lavoro è tornato nel nostro ordinamento, sebbene con caratteristiche diverse da quelle precedenti.

La disposizione con la quale il Legislatore ha disposto, forse un po’ troppo frettolosamente, il ritorno dei voucher è stata esaminata nel corso di una tavola rotonda organizzata dal Gruppo Odcec Area lavoro Comitato scientifico congiuntamente al Coordinamento degli Ordini dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili dell’Emilia Romagna, grazie alla fattiva ospitalità dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Rimini.

Nel corso del dibattito, che non ha lesinato momenti di accesa dialettica, sono state illustrate talune criticità che potrebbero limitare l’utilizzo - dal prossimo 10 luglio 2017 - di uno strumento fortemente ridimensionato rispetto a quello abolito nel mese di marzo di quest’anno. Si è giunti alle criticità dopo aver esaminato l’impianto normativo, che prevede alcune regole comuni ed altre specifiche in base alla natura del datore di lavoro (privato o imprenditore), da qui i concetti di Libretto Famiglia e di contratto di Prestazione Occasionale, con i quali s’intendono rispettivamente l’insieme delle disposizioni relative al lavoro occasionale effettuato per una persona fisica ovvero per un imprenditore.

La principale disposizione comune riguarda i limiti economici:
  • a) assoluto, in base al quale ogni lavoratore può svolgere attività di lavoro occasionale fino ad un massimo di euro 5.000 netti l’anno;
  • b) relativo, in base al quale ogni lavoratore può svolgere attività di lavoro occasionale per lo steso datore di lavoro fino ad un massimo di euro 2.500 netti l’anno.

Molti e autorevoli sono stati gli artefici della tavola rotonda, ma su alcuni di loro, come l’On. Patrizia Maestri, Componente della Commissione lavoro pubblico e privato della Camera dei Deputati, Davide Guarini, Segretario nazionale FISASCAT CISL, Roberto Manzoni, Responsabile nazionale bilateralità Confesercenti, e Nadia Rossi, Consigliere della Regione Emilia Romagna, si sono concentrate, in considerazione dei rispettivi incarichi istituzionali, le riflessioni e le segnalazioni accorate dei Commercialisti, che hanno riguardato anche le modalità d’acquisto on line dei voucher, tramite la piattaforma telematica gestita dall’INPS, e quelle di comunicazione “anti abuso” dei voucher, che appaiono piuttosto complicate e in parte indefinite, al di là dello scopo, che è condiviso da tutti i datori di lavoro regolari e dai professionisti che li assistono. In estrema sintesi, i Commercialisti hanno esposto svariate problematiche presenti nel testo di legge sui nuovi voucher, che rischiano di comprometterne o limitarne in modo significativo l’utilizzo, salvo non intervengano tempestivamente alcuni indispensabili chiarimenti.

Ancora una volta è emerso il rammarico per il mancato coinvolgimento preventivo dei professionisti esperti in materia di lavoro da parte delle istituzioni, che in casi come quello dei voucher, argomento a dir poco “scottante” e non per la stagione, può contribuire a migliorare gli aspetti operativi di nuovi provvedimenti.

La tavola rotonda sui nuovi voucher è stata preceduta, nel corso della mattinata, da un importante evento formativo (trasmesso anche in diretta streaming), sul tema dei contratti di prossimità, nel corso del quale l’Avv. Francesco Natalini ha sapientemente analizzato l’Istituto e le problematiche connesse alla sua applicazione, sia dal punto di vista normativo sia pratico. In particolar modo si è soffermato sull’attuale gerarchia delle fonti contrattuali e la problematica connessa all’antinomia tra “organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative” e “organizzazioni sindacali comparativamente rappresentative”, evidenziando la resistenza delle organizzazioni sindacali dei lavoratori maggiormente rappresentative a ricorrere al contratto di prossimità, nonostante gli indubbi benefici per i lavoratori in termini di trattamenti e normative applicabili erga omnes, ovviamente a condizione che la negoziazione avvenga con correttezza e buona fede.

La qualità dei relatori e l’attualità degli argomenti trattati hanno “sconfitto” il caldo e mantenuto alto il livello dell’attenzione fino al termine dei lavori.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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