25 settembre 2013

L’Inaredis dichiara guerra alla gestione separata

Autore: Lucia Recchioni
Il Sindacato degli ingegneri e architetti liberi professionisti affila le armi per“ripristinare la legalità e far pagare personalmente i danni causati a migliaia di inermi ingegneri e architetti nonché dipendenti per interpretazioni errate ed in ogni caso assolutamente escluse dalla competenze dei dirigenti inps”.
E la giurisprudenza gli sta dando ragione.

Ma facciamo un passo indietro. Si è già parlato, in precedenza, degli obblighi di iscrizione alla gestione separata per i professionisti iscritti agli albi che non versano il contributo soggettivo, e si è evidenziato come l’Inps stia provvedendo ad iscrivere d’ufficio alla Gestione separata i soggetti che hanno dichiarato redditi derivanti da arti e professioni nel quadro RE che non siano in regola con la contribuzione soggettiva alla propria Cassa professionale (si veda, a tal proposito, l’articolo “Professionisti che non versano il contributo soggettivo” del 19.09.2013).
L’Ente giustifica le operazioni di recupero delle somme facendo riferimento alla sua Circolare n.99 del 22/07/2011, secondo la quale il D.L. 98/2011 ha introdotto una norma di interpretazione autentica della Legge n. 335/95, stabilendo che l’eventuale pagamento del solo contributo integrativo o di solidarietà non comporta l’esclusione dal versamento alla gestione separata, in quanto si tratta di un contributo non correlato all’erogazione di un trattamento pensionistico.

L’Inaredis si oppone al “delirio di onnipotenza e onniscenza” dell’Inps e vede, nella Circolare in oggetto,una vera e propria sostituzione dell’Ente al Legislatore, contro ogni semplice norma democratica.
Il Coordinatore Nazionale Inaredis, il Dr. Arch. Nicola Busin si fa portavoce dei suoi colleghi e dichiara: “non si rendono conto in realtà della profonda e drammatica crisi che ha colpito gli ingegneri e architetti, con introiti ridotti ad un terzo rispetto ad alcuni anni fa. L’istituto della gestione separata presenta una situazione a dir poco atipica e perversa per come è ora organizzata …..Sottolineiamo con forza l'aspetto peculiare degli ingegneri ed architetti iscritti agli albi professionali nonché dipendenti rispetto alle altre categorie professionali in quanto per espresso regolamento Inarcassa e per disposizione di legge gli stessi sono esclusi dal pagamento del contributo soggettivo (a differenza ad esempio dei commercialisti ed altri).”

Ed effettivamente, negli ultimi tempi, la giurisprudenza sta premiando le lotte dell’Inaredis.
Tra le recenti Sentenze possiamo ricordare quelle del Tribunale del Lavoro di Nicosia del 16.04.2013, e del Tribunale del Lavoro di Rieti del 09.05.2013.
Soprattutto quest’ultima pare aver definitivamente chiarito i termini della questione, rilevando che “laddove l’architetto iscritto all’albo, svolga lavoro dipendente e nel contempo attività libero professionale essendo iscritto alla gestione ex inpdap ora inps, non è tenuto al versamento del contributo soggettivo ad Inarcassa, ma è tenuto al versamento di contributi integrativi sul fatturato della propria attività e dunque soggiace all’obbligo di versamento contributivo nei confronti della cassa privata in relazione all’attività libero professionale svolta.
Non si verifica dunque rispetto a questo soggetto alcuna della condizioni per la quale è prevista l’iscrizione alla gestione separata, trattandosi 1) di soggetto che svolge certamente attività il cui esercizio è subordinato all’iscrizione in albi professionali e 2) di soggetto che svolge attività soggetta al versamento contributivo ad enti previdenziali di diritto privato”.


Grande è la soddisfazione del Coordinatore Nazionale, il quale, citando anche altre cinque sentenze emesse a Roma a favore dei professionisti, rileva che, nonostante in un primo tempo l’Inps abbia dichiarato di voler far ricorso fino alla Cassazione, ad oggi non sta ricorrendo contro alcuna delle sentenze emesse.

Sicuramente un grande passo avanti, questo, per il Sindacato, che, tuttavia, non si accontenta, e sul suo sito internet firma una vera e propria dichiarazione di guerra: “è nostra intenzione organizzare con i nostri avvocati in tutte le province, per i colleghi interessati, i ricorsi giudiziari contro l’inps che avranno come base di riferimento uno studio legale nelle singole province.”
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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