25 gennaio 2017

La richiesta dei Commercialisti di sospendere adempimenti e versamenti per le popolazioni del Centro Italia

Autore: ester annetta
Con una missiva inviata al Premier Gentiloni, al Ministro dell’Economia Padoan, al Ministro del Lavoro Poletti, al Direttore dell’Agenzia delle Entrate Orlandi ed al Presidente dell’INPS Boeri, il Presidente uscente del CNDCEC, Gerardo Longobardi, ha chiesto un intervento d’urgenza che disponga la proroga e la sospensione dei termini in materia di adempimenti e versamenti tributari e contributivi, nonché la sospensione dei termini amministrativi per i contribuenti residenti nei territori del Centro Italia piagate dai recenti eventi sismici e dalle anomale condizioni metereologiche ivi abbattutesi.

A tale richiesta si aggiunge quella ulteriore e conseguenziale dell’emanazione di un provvedimento che escluda l’applicabilità delle sanzioni nei confronti dei medesimi contribuenti, impossibilitati, per le predette cause, a rispettare le scadenze prescritte.

Difatti, la chiusura di molti uffici pubblici disposta dalle Autorità in dipendenza dell’emergenza determinatasi, in aggiunta alle difficoltà derivanti dall’interruzione delle linee telefoniche (e, per conseguenza, delle connessioni informatiche) come pure della viabilità, ha reso impossibile lo svolgimento di qualsiasi attività lavorativa, tanto agli uffici ed ad ai professionisti deputati all’attività di consulenza ed esecuzione degli adempimenti che alle stesse imprese ed ai loro dipendenti e titolari.

Come si legge testualmente nella missiva: “Per effetto della situazione di emergenza venutasi a creare, per molti contribuenti è risultato impossibile rispettare le scadenze relative agli adempimenti fiscali e contributivi del mese di gennaio, soprattutto con riferimento agli invii telematici dei modelli di versamento (F24) del 16 gennaio scorso ed alle comunicazioni al Sistema Tessera Sanitaria che scadranno il prossimo 31 gennaio, adempimento quest’ultimo recentemente esteso, peraltro, ad una platea molto più ampia di soggetti (iscritti agli albi professionali dei veterinari, degli psicologi, degli infermieri, delle ostetriche/i, dei tecnici sanitari di radiologia medica, nonché esercenti l’arte sanitaria ausiliaria di ottico ed esercizi commerciali che svolgono l’attività di distribuzione al pubblico di farmaci)”.

Si tratta, evidentemente, di un intervento senz’altro sorretto da ragioni di buon senso, ma che, al tempo stesso, può intendersi come un ulteriore e concreto segnale di solidarietà da aggiungersi alle tante iniziative intraprese – anche da parte dei commercialisti - nei riguardi di quelle afflitte popolazioni.
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