28 aprile 2016

LE NUOVE REGOLE DI FINANZA PUBBLICA PER GLI ENTI TERRITORIALI: ATTUALITA’ E PROSPETTIVE

Autore: Ester annetta
L’ esame del patto di stabilità interno: dalle motivazioni che ne hanno determinato l’adozione ai limiti che esso ha rappresentato nell’ambito della finanza locale, fino ai correttivi introdotti con la Legge di Stabilità 2016. Questo in estrema sintesi il tema di base del Convegno svoltosi il 27 aprile presso la Ragioneria Generale dello Stato, organizzato dalla Fondazione Nazionale Commercialisti con il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, in collaborazione con la Ragioneria Generale dello Stato e l’ ANCI.
L’analisi de “La nuova normativa nazionale sulla finanza pubblica degli enti territoriali” – argomento specifico del programma – non poteva difatti essere scissa dal richiamo al quadro più ampio della normativa europea e dei suoi vincoli, per arrivare così a comprendere i contenuti della Legge 243 del 2012 e le sue finalità, e trarre, infine, elementi di valutazione sui dati di bilancio degli enti territoriali e sulla gestione del saldo dell’anno 2015.

Nato dall'esigenza di convergenza delle economie degli Stati membri della UE verso specifici parametri, comuni a tutti, e, dunque, di tenere sotto controllo i conti pubblici, il Patto di Stabilità Europeo ha indicato degli obiettivi generali, lasciando poi ai singoli Stati membri la determinazione delle modalità attraverso cui raggiungerli. L’Italia ha così coinvolto anche gli enti territoriali (Regioni, Province e Comuni) assegnando loro – tramite un Patto di Stabilita’ Interno - specifici limiti attraverso i quali attuare il controllo sul loro indebitamento netto, che, evidentemente, ha un ruolo rilevante poichè concorre a determinare quello nazionale.

Un tale sistema, però, per tutta una serie di fattori (dalle modalità di calcolo impiegate, alla destinazione degli avanzi dei gestione) ha finito per evidenziare, anzitutto, un difetto di flessibilità nell’adattarsi alle diverse “ragioni di finanza” delle singole realtà (comunali, in particolare) e, conseguentemente, per penalizzare i piccoli Comuni.

Da ciò l’esigenza sempre più sentita di superare i limiti posti dal Patto di Stabilità Interna, fine per il quale è stato attivato l’intervento dell’ANCI, ed alla quale si è provato - temporaneamente – a dare risposta con la Legge di Stabilità 2016, che, in luogo di un complesso ed articolato sistema di equilibrio di bilancio basato su numerose voci di saldo, ha, per i Comuni, considerato rilevanti come indicatori di bilancio i soli saldi finali (non negativi) di loro competenza, così sganciandoli da rapporti d’insieme.

Il superamento del Patto di Stabilità interno per il rilancio dell’economia nazionale, appare dunque una priorità, come hanno voluto sottolineare i validi relatori intervenuti al Convegno: da Veronica Nicotra, Segretario Generale ANCI - che ha opportunamente segnalato la necessità di dover tener conto delle singole ragioni di “sforamento” dei bilanci dei Comuni così come pure di quella di ridefinire un più efficace sistema di sanzioni per tali casi, senza però negare premialità ove invece si realizzino crediti.

Nel senso della necessità di un intervento più generale e definitivo che possa risollevare le sorti degli enti locali e – di riflesso – dell’economia nazionale, si è anche espresso Gerardo Longobardi, Presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, sottolineando come la legge 243/2012 non sia in tal senso risolutiva ma ponga soltanto dei prerequisiti, in quanto ha fornito agli operatori strumenti di intervento che, però, vanno poi applicati ed adattati in risposta alle necessità concrete.
Alcuni dati statistici e di confronto tra le risultanze dei bilanci dell’anno trascorso e le proiezioni affidate agli interventi previsti dalla Legge di Stabilità 2016 sono stati forniti da Andrea Ferri, Responsabile finanza locale IFEL/ANCI.

All’evento hanno altresì preso parte Daniele Franco, Ragioniere Generale dello Stato, Salvatore Bilardo, Ispettore Generale Capo IGePA Ragioneria Generale dello Stato, Luigi Marattin, Consigliere economico Presidenza del Consiglio e Davide Di Russo, Vice Presidente del CNDCEC.
Moderatore dell’intero incontro è stato Giorgio Sganga, Presidente della Fondazione Nazionale dei Commercialisti, che ha espresso grande soddisfazione per i tanti spunti di riflessione ed i tanti elementi emersi dal dibattito, con ciò auspicando interventi normativi efficaci circa il futuro degli investimenti sul territorio, con riguardo specifico al bilancio degli enti territoriali, al sistema dei controlli ed al processo di riforma della contabilità.
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