16 giugno 2017

SPLIT PAYMENT: IL CNDCEC INTERVIENE SULLA LEGGE DI CONVERSIONE DEL D.L. 50/2017

MIANI: DIFFERIRE GLI OBBLIGHI DERIVANTI DALLA NORMATIVA

Autore: ESTERN ANNETTA
Il D.L. 24 aprile 2017 n. 50 è divenuto legge. Se ne è difatti concluso, nella giornata di ieri, in Senato, l’iter di conversione, cui subitanee sono seguite, da parte della Categoria, le reazioni su alcuni dei contenuti così confermati dalla relativa legge, a motivo del persistere di dubbi tanto di natura interpretativa che di natura attuativa.

Nello specifico, l’aspetto su cui permangono incertezze è quello riguardante l’ambito di applicazione del c.d. split payment (la scissione contabile o dei pagamenti, che dal 2015 ha imposto alla Pubblica amministrazione di pagare ai fornitori l’importo dovuto al netto dell’Iva, che viene girata direttamente all’Erario proprio allo scopo di impedire il rischio evasione), dal momento che il testo dell’art. 1 del citato D.L. 24 aprile 2017, n. 50 - ora convertito – ne ha esteso il meccanismo a tutte le amministrazioni pubbliche “come definite dall’articolo, 1, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, e successive modificazioni e integrazioni”, includendovi di conseguenza – stante il tenore della richiamata norma della L. 196/2009 – anche “tutti gli enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali”, ivi compresi, dunque, tutti gli Ordini professionali.

Peraltro, in base alla previsione contenuta nel successivo comma 4 dell’art. 1 del D.L. convertito, le operazioni cui è riferibile il suddetto meccanismo sono quelle “per le quali è emessa fattura a partire dal 1° luglio2017”, un termine di decorrenza che appare – ora - inopportunamente troppo imminente, dal momento che il Decreto del MEF – atteso per il 23 maggio scorso –, che avrebbe dovuto definire le modalità di attuazione delle nuove disposizioni, ad oggi non è ancora stato emanato.

Su tali aspetti, immediato è stato dunque l’intervento del CNDCEC che, con l’informativa n. 32/2017 indirizzata nello stesso pomeriggio di ieri a tutti i Presidenti degli Ordini territoriali, ha tra l’altro invitato ad un comportamento prudenziale che valga a mettere al riparo gli Ordini stessi dal rischio di inadempienze o ritardi che possano successivamente risultare pregiudizievoli.

Nella nota il Consiglio precisa che, con riguardo all’aspetto dell’estensione della normativa sullo split payment anche agli Ordini territoriali in virtù del collegamento normativo sopra esposto, l’Agenzia delle Entrate, con cui sono stati avviati prontamente contatti delucidativi, ha confermato – sebbene non ancora ufficialmente – la conclusione positiva.

Riferisce inoltre di essersi già attivato presso le competenti sedi istituzionali per richiedere “il differimento degli obblighi derivanti dalla nuova disciplina, quanto meno con riferimento a quelli di versamento all’erario dell’IVA addebitata in fattura dai propri fornitori”, poiché - stante la rilevata brevità del termine intercorrente tra l’appena avvenuta conversione del DL 50/2017 e la decorrenza dell’applicazione delle relative norme (che è riferita alle operazioni fatturate a partire dal 1° luglio) peraltro in assenza del DM di attuazione - sembra quanto mai opportuno che sia concesso agli Ordini un periodo di tempo idoneo a disporre le procedure amministrative e gestionali necessarie ad adeguarsi alle nuove previsioni normative.
Tuttavia – ed è questo l’invito prudenziale cui si accennava – il Consiglio Nazionale ha suggerito agli Ordini di avviare comunque le procedure necessarie a rendere possibili gli adempimenti a partire dal 1° luglio, onde porsi al riparo qualora la richiesta di differimento avanzata non dovesse sortire esito positivo.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
Iscriviti alla newsletter
Fiscal Focus Today

Rimani aggiornato!

Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter, e ricevi quotidianamente le notizie che la redazione ha preparato per te.

Per favore, inserisci un indirizzo email valido
Per proseguire è necessario accettare la privacy policy