23 novembre 2017
23 novembre 2017

ore 17.15 - Legge di Bilancio: emendamento blocca l’aumento età pensionabile per 14 mila persone

Nel 2019 saranno esonerati dall'aumento dell'età pensionabile a 67 anni 14.600 persone impegnate in lavori 'gravosi'. E' quanto si legge nella relazione tecnica all'emendamento del governo sulle pensioni con i sindacati. Si prevede per il primo anno un costo di 100 milioni e nel triennio fino al 2021 quasi 385 milioni. Nella tabella della relazione tecnica si stimano gli effetti fino al 2027 quando lo stop riguarderà 20.900 lavoratori per 166,2 milioni di euro.

L'elaborazione del governo arriva fino al 2027 anno in cui la platea sfiorerà i 21mila lavoratori e la spesa salirà a 300 milioni di euro di cui 166 milioni di spesa pensionistica, 44,6 di minori entrate fiscali e 89,4 milioni di oneri per maggiori versamenti datoriali. Confermata inoltre la deroga per i lavori gravosi sia dal requisito anagrafico per il pensionamento di vecchiaia che da quello contributivo relativo alla pensione anticipata e confermati i 'paletti' per l'accesso all'esenzione: 30 anni di contributi e l'aver svolto mansioni gravose in almeno 7 anni nei dieci precedenti.

In 13 commi l'articolo 21-bis dunque ricalca il pacchetto di interventi predisposto dall'esecutivo. Si va dall'esenzione per le 15 categorie di lavori gravosi dell'aumento di età a 67 anni per il pensionamento dal 2019 alla riforma del meccanismo che lega le aspettative di vita al tetto di età pensionabile. E' prevista anche l'istituzione della commissione tecnica scientifica per la definizione di attività gravose e di una commissione che dovrà sancire la separazione della spesa previdenziale da quella assistenziale. Individuate anche nuove norme sulla tassazione dei premi e contributi versati dagli 'statali' per la previdenza complementare.

Dal punto di vista finanziario la scheda tecnica, allegata dal governo all'emendamento, spiega come per quel che riguarda la deroga per i lavori gravosi questa "non altera strutturalmente la sostenibilità di medio e lungo periodo della spesa pensionistica, della finanza pubblica e del debito" perché "i relativi oneri trovano, infatti, "piena compensazione nell'ambito dei saldi programmati a seguito del presente dl di Bilancio".
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