4 novembre 2016

SIAMO ALLE COMICHE FINALI

A cura di Antonio Gigliotti

Cari colleghi
un politico di lungo corso non molto tempo fa, innanzi a un episodio che riteneva paradossale con il suo alleato o sedicente tale, disse: siamo alle comiche finali. É con queste parole che sento di fotografare l'attuale situazione, amici. Una storia di “semplificazione difficile” in cui cercano con ogni mezzo di spremere il cervello dei contribuenti e di noi commercialisti. In che modo? Dicendoci che lo Spesometro trimestrale è un gioco da ragazzi. Bacchettandoci, anche. Perchè la comunicazione, ogni tre mesi, delle fatture emesse e ricevute non crea un onere particolarmente pesante e anzi, nel giro di pochi mesi, puó addirittura portare (e qui tocca l'apice del paradosso) a un alleggerimento degli adempimenti, se accompagnato dalla cancellazione di altri flussi di comunicazioni ben più pesanti.

Un'operazione, secondo Rossella Orlandi, 'assolutamente sopportabile' per noi commercialisti. Tradotto: nell'era malato-tecnologica che stiamo vivendo è tutto già nel sistema, basta un click. Sono queste le parole del Direttore dell'Agenzia delle Entrate. E sono come pietre. Quel che più fa male è la noncuranza con cui si liquida la nostra categoria, come a dire: 'non lagnatevi, cosa ci vuole!'. Io non credo che sia questa la strada. La faciloneria, uno degli sport preferiti da molti potenti del nostro Paese, credo abbia lo stesso effetto di una bomba. Distrugge, non fa altro. Ma, dato che alla decenza non c'è più limite, alla commedia dell'improvvisazione si è unito chi, anche solo per esperienza, avrebbe dovuto dissentire se non protestare: il viceministro dell'Economia, commercialista lui stesso, Enrico Zanetti.

La nostra categoria è stanca, sfibrata da promesse di semplificazione e certezze di baratri.Non chiediamo la coerenza, termine ormai confinato ai margini del vocabolario italiano, ma un minimo di buon gusto, quello lo pretendiamo. E non ci mettiamo di traverso, seguendo l'onda del 'non va bene niente a tutti i costi' ma semplicemente chiediamo di ESSERE ASCOLTATI. Siamo disposti a sacrifici, cambiamenti, novità ma non alle prese in giro. Conosco la nostra categoria, sapremmo anche dire: 'Parigi val bene una Messa!' ma se il sacrificio lo dovessimo fare per un fine più alto, non per essere complici di un grande bluff.

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