22 gennaio 2020

Agitazione uffici Agenzia Entrate

Comunicato stampa congiunto ADC - ANC

Apprendiamo dalla stampa lo stato di agitazione da parte degli uffici dell’Agenzia delle Entrate, oltre a quelli dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, previsto per il prossimo 23 gennaio e che sarà messo in atto per denunciare le difficoltà di svolgere adeguatamente il proprio lavoro a seguito della carenza di personale, di una organizzazione obsoleta e del taglio dei fondi per i lavoratori.

Gli uffici dell’Agenzia delle Entrate rivendicano legittimamente il diritto di lavorare in condizioni adeguate e di non dover compromettere la qualità dei servizi forniti ai cittadini e la stessa attività di recupero dell’evasione.

I commercialisti – sostengono i presidenti delle Associazioni ADC e ANC, Maria Pia Nucera e Marco Cuchel - da sempre rivendicano il diritto di essere messi nella condizione di assistere in modo adeguato cittadini e imprese nel loro rapporto con il fisco, e pertanto possono ben comprendere le motivazioni della protesta dell’Agenzia delle Entrate, anche se c’è da augurarsi che questa non ottenga la stessa risposta che i commercialisti hanno ricevuto dalle Istituzioni dopo aver aderito allo sciopero della categoria.”.

Una risposta mancata, fatta unicamente di silenzi.

I Presidenti ADC e ANC ricordano, infatti, come sia stato chiesto più volte alle Istituzioni il riconoscimento della rimessione in termini per i commercialisti che hanno partecipato allo sciopero, una richiesta che ad oggi non è stata accolta e questo silenzio, di fatto, ha leso e negato l’esercizio del diritto all’astensione collettiva, un diritto riconosciuto e garantito dalla nostra costituzione.

“Ci auguriamo – concludono i Presidenti ADC e ANC – che alla protesta dei lavoratori dell’Agenzia delle Entrate siano date dalle Istituzioni le opportune e doverose risposte. Ugualmente, ci aspettiamo che quelle stesse Istituzioni riconoscano la rimessione in termini per i commercialisti che hanno aderito allo sciopero della categoria e che, avendolo fatto nel rigoroso rispetto delle procedure e di tutte le condizioni previste, non possono continuare ingiustamente a subirne le conseguenze.”.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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