Gentile Direttore, gentile Redazione,
si parla spesso di semplificazione, di accordi del nostro ordine nazionale con l’Agenzia delle Entrate volti ad una proficua collaborazione, di quanto siamo utili al paese. E poi...
E poi oggi mi reco presso uno degli uffici territoriali della mia città per attivare la delega al cassetto fiscale di alcuni miei assistiti che in seguito al conferimento della stessa e la richiesta telematica di abilitazione, non hanno ricevuto via posta il codice di attivazione.
Utilizzare questo strumento è d’obbligo oramai. È utile a noi ma è utile anche all’amministrazione finanziaria che si vede arrivare dichiarativi precisi e allineati con i loro archivi, ovvero meno inutile impiego di ore per controllarli.
Ebbene, faccio la mia fila, attendo la chiamata, arrivo allo sportello e vengo a sapere che potrò attivarne solo una per volta. Se vorrò attivarne altri devo ripetere la procedura. Fila, numero, attesa.
A detta del funzionario gli ci sarebbero voluti 3 minuti di orologio ad attivare tutte e sei le deleghe.
Inutili i tentativi di ragionare con la responsabile.
È stato avvilente. Con la mia unica deleghe attivata in mano sono uscito.
Non si tratta di elemosinare un trattamento di favore, ma veder riconosciuto il nostro ruolo a favore dei nostri clienti che sono prima di tutto contribuenti dello stato italiano, partendo anche dal più banale degli adempimenti.
Ben vengano i protocolli d’intesa, gli accordi di collaborazione ai più alti livelli, ma se poi nella sostanza il risultato è questo credo che quel paese per il quale noi pensiamo di essere utili, in fondo purtroppo, non la pensa come noi.
Forse ci guadiamo troppo allo specchio e non vediamo che la realtà, purtroppo, è ben diversa da quella che crediamo.
Pietro Saccoccio
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