14 ottobre 2019

Caro Direttore...

Gentile Direttore, gentile Redazione,
si parla spesso di semplificazione, di accordi del nostro ordine nazionale con l’Agenzia delle Entrate volti ad una proficua collaborazione, di quanto siamo utili al paese. E poi...

E poi oggi mi reco presso uno degli uffici territoriali della mia città per attivare la delega al cassetto fiscale di alcuni miei assistiti che in seguito al conferimento della stessa e la richiesta telematica di abilitazione, non hanno ricevuto via posta il codice di attivazione.

Utilizzare questo strumento è d’obbligo oramai. È utile a noi ma è utile anche all’amministrazione finanziaria che si vede arrivare dichiarativi precisi e allineati con i loro archivi, ovvero meno inutile impiego di ore per controllarli.

Ebbene, faccio la mia fila, attendo la chiamata, arrivo allo sportello e vengo a sapere che potrò attivarne solo una per volta. Se vorrò attivarne altri devo ripetere la procedura. Fila, numero, attesa.

A detta del funzionario gli ci sarebbero voluti 3 minuti di orologio ad attivare tutte e sei le deleghe.

Inutili i tentativi di ragionare con la responsabile.

È stato avvilente. Con la mia unica deleghe attivata in mano sono uscito.

Non si tratta di elemosinare un trattamento di favore, ma veder riconosciuto il nostro ruolo a favore dei nostri clienti che sono prima di tutto contribuenti dello stato italiano, partendo anche dal più banale degli adempimenti.

Ben vengano i protocolli d’intesa, gli accordi di collaborazione ai più alti livelli, ma se poi nella sostanza il risultato è questo credo che quel paese per il quale noi pensiamo di essere utili, in fondo purtroppo, non la pensa come noi.
Forse ci guadiamo troppo allo specchio e non vediamo che la realtà, purtroppo, è ben diversa da quella che crediamo.
Pietro Saccoccio
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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