6 luglio 2020

Caro Direttore... Mi sento profondamente offeso professionalmente

L’obbligo di nomina dell’organo di controllo delle S.r.l. è stato rinviato al 2022 con un emendamento al Dl Rilancio approvato in Commissione Bilancio alla Camera.
Pertanto, le S.r.l. hanno ancora due anni per la nomina dell’organo di controllo, ossia entro la data di approvazione (aprile/giugno 2022) del bilancio relativo al 2021.

Prima considerazione: l’emendamento è intervenuto dopo la scadenza prevista precedentemente per adeguare la società alla normativa inerente la nomina dell’organo di controllo!!! Questo è già sufficiente per essere delusi e amareggiati da quanto deciso dai nostri rappresentanti parlamentari e di quanto scarsa sia (manifestata ancora una volta) la considerazione della nostra categoria.

Lo stesso Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti in una sua nota ha evidenziato che tale emendamento è “sbagliato e dannoso”.

Seconda considerazione: che dire di tutte le aziende che si sono adeguate dotandosi per tempo degli organi di controllo, circa 50 mila su 68 mila secondo il presidente Massimo Miani, sostenendone il costo? che risultano ingiustamente penalizzate a favore, come al solito, dei furbetti che invece finora non si erano ancora messi in regola. Alla faccia della libera concorrenza a parità di condizioni!

Terza considerazione: sentiamo già da qualche tempo che nei confronti di noi commercialisti/revisori legali tira una brutta aria (vedi libere esternazioni di famosi scrittori, esclusioni da contribuzioni a fondo perduto, e varie altre) ma quello che ritengo assolutamente inaccettabile è essere considerato un costo in più insopportabile per la società in questo momento. Mi sento profondamente offeso professionalmente.

Al contrario, penso che i Revisori nascono, naturalmente, per stare al fianco degli imprenditori e delle loro imprese, incarnando perfettamente il valore inestimabile del capitale intellettuale insieme a tutti i professionisti di cui si avvale l’imprenditore e rappresentandone il vero successo. Solo quando si comprenderà tutto questo non assisteremo più a emendamenti approvati dopo il termine inizialmente posto come scadenza entro la quale adempiere ad un obbligo di Legge.

Il Revisore coaudiva l’imprenditore a risollevare i conti della propria azienda, tenendoli sotto controllo e proponendo adeguate azioni strategiche o correttive nel caso di bisogno, grazie alla sua competenza professionale (formata dopo anni di studio, energie spese ed esperienza sul campo). È su questo che occorrerebbe attirare l’attenzione, ossia sulle vere funzioni dei rispettivi ruoli al fine di salvare realmente una società.

Ultima considerazione: il Covid ha messo a dura prova tutte le società, le quali in gran parte carenti di liquidità si rivolgeranno al sistema bancario per ottenere mutui e finanziamenti. Ma mi chiedo che ne sarà di quelle aziende virtuose che hanno a suo tempo provveduto alla nomina dell’organo di controllo e che per qualsiasi motivo hanno visto il rilascio di una relazione di revisione con opinion negativa o per tutte le società che ancora non hanno provveduto, e non provvederanno fino al 2022? Quali sono le probabilità che la richiesta di finanziamento o mutuo vada a buon fine? Ritengo nulle!

Ma in che stato viviamo? Possono aziende e professionisti avere fiducia ed investire nel futuro di questo Stato?

Elio Arcuri
Commercialista e revisore legale
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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