20 ottobre 2022

Indennità professionisti, il blocco è solo temporaneo

Autore: Paolo Iaccarino
L’allarme era effettivo, ma è immediatamente rientrato, alquanto pare. Quando ieri mattina le Casse di previdenza dei professionisti hanno ricevuto la lettera del direttore generale della Direzione generale per le politiche previdenziali e assicurative del Ministero del Lavoro, Angelo Marano, è scoppiato immediatamente il panico. La questione, tuttavia, è di natura prevalente tecnica e, proprio per questo motivo, verrà facilmente superata senza particolari conseguenze. In questo senso, fra l’altro, un comunicato del Ministero del Lavoro reso, pubblico nella serata di ieri per placare gli animi.

Si tratta solo di un “pit-stop” funzionale alla messa a punto delle procedure di monitoraggio delle risorse disponibili oggetto di erogazione. Alla base della missiva, infatti, c’è un problema di carattere prettamente organizzativo. Ai fini del rispetto del limite di spesa gli enti gestori delle forme obbligatorie di previdenza e assistenza, ai fini del monitoraggio del predetto limite, devono comunicare con cadenza settimanale al Ministero del lavoro e delle politiche sociali i risultati del monitoraggio delle istanze presentate e di quelle ammesse a pagamento. Qualora dal predetto monitoraggio emerga che siano in procinto di verificarsi scostamenti rispetto al limite di spesa, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali rende immediata comunicazione agli enti di previdenza interessati circa l’entità delle risorse residue affinché non siano adottati altri provvedimenti concessori che possano determinare il superamento del limite di spesa.

Orbene, queste informazioni, non si comprende ancora per quale motivo, invece di essere state indirizzate alla Direzione generale degli ammortizzatori sociali del ministero del Lavoro sono state notificate alla Direzione generale per le politiche previdenziali, creando conseguente confusione negli ambienti ministeriali e, quindi, la necessità di bloccare temporaneamente le concessioni.

A preoccupare, tuttavia, è stato un successivo passaggio della medesima comunicazione. Nel diffondere cautela, il direttore generale della Direzione generale per le politiche previdenziali e assicurative del Ministero del Lavoro si è raccomandato di non procedere alla liquidazione delle indennità per le istanze già ricevute, soprattutto con riferimento all’indennità di cui all'articolo 20 del Decreto Legge n. 144 del 2022 che prevede la maggiorazione di ulteriori 150 euro per i soggetti con reddito complessivo inferiore a 20.000 euro, in quanto il relativo provvedimento istitutivo non è stato ancora convertito in Legge. Una giustificazione, questa si, avrebbe creato notevoli problemi.

Per gettare acqua sul fuoco si è reso necessario un successivo chiarimento del Ministero del Lavoro che, attraverso un comunicato stampa frettolosamente diffuso nella serata di ieri, ha informato che si tratta di una sospensione temporanea, prudenziale, dovuta alla necessità di aggiornare, procedendo alla riorganizzazione interna delle direzioni generali, il sistema di monitoraggio della spesa tenuto conto del plafond complessivo previsto dalla norma. Un “stop and go” che non dovrebbe avere conseguenze sostanziali, per buona pace dei contribuenti.
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