9 aprile 2020

La risposta UE agli effetti della crisi COVID 19 su imprese e lavoratori

I nuovi strumenti di sostegno presentati dall’Eurogruppo

Autore: Felicia Sdanganelli
Atteso nella giornata di oggi il proseguimento dei lavori dell’Eurogruppo dopo la sospensione della seduta di martedì. Il rinvio si è reso necessario poiché i ministri delle Finanze sono ancora lontani dal trovare l’accordo su Coronabond e ricorso al MES, ma i punti all’ordine del giorno sono diversi e, tra quelli già affrontati, vi sono gli aiuti a favore di imprese e lavoratori, tra cui i 100 miliardi mobilitati mediante il nuovo strumento SURE. Nell’informativa periodica Covid-19: International update n. 3 pubblicata dal CNDCEC vengono riepilogati i punti della manovra

Esenzione IVA per le Microimprese – il 31 marzo scorso è stata presentata dalla Commissione Euopea la proposta di continuare ad applicare fino al 2024 la deroga fiscale per l’esenzione dall’IVA per le microimprese italiane. La misura, la cui precedente scadenza era fissata al 31 dicembre 2019, è rivolta ai soggetti passivi con volume d’affari annuo non superiore a 65.000 euro, che rappresentano una larga fetta (1,3 milioni) delle imprese italiane, che beneficerebbero così di una riduzione degli oneri amministrativi.

Le misure di sostegno per i lavoratori– E’ stato poi introdotto il nuovo strumento europeo SURE “State sUpported shoRt timE work- SURE”, presentato dalla Commissione il 2 aprile scorso, volto ad attenuare i rischi della disoccupazione per tutti gli Stati membri, in particolar modo per Italia e Spagna, ossia per i paesi attualmente più colpiti dagli effetti della crisi. Trattasi di un fondo di risorse di circa 100 miliardi di euro per il finanziamento di strumenti di sostegno all’impiego, quali la cassa integrazione. La misura, sotto forma di prestito agevolato, permetterebbe di garantire i posti di lavoro anche a fronte una diminuzione delle ore di nel periodo del lockdown. Riuscire a mantenere i posti di lavoro aiuterebbe gli stati a riattivare più agevolmente e velocemente il comparto industriale una volta usciti dalla crisi e, quindi, a sostenere il rilancio dell’economia.

Implementazione delle misure: il CRII plus- All’originario pacchetto di 37 miliardi di euro si aggiunge ora lo smobilizzo di fondi strutturali e di investimento europei non ancora utilizzati, che consentirebbe, ad esempio, la distribuzione di aiuti alimentari mediante buoni elettronici e di dispositivi di protezione, riducendo così il rischio di contaminazione. La misura in questo caso verrebbe attuata tramite utilizzo del Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD), con cui sarebbe possibile reperire il 100% delle risorse necessarie per il biennio 2020-2021.

Gli impatti sui trattati internazionali– Non vengono tralasciati gli aspetti fiscali connessi agli impatti della crisi sui trattati internazionali: infatti, il lockdown disposto dai vari Stati membri e la relativa limitazione alla libertà di movimento delle persone, comporta necessariamente che siano quanto prima rivisti i criteri per la definizione del concetto di stabile organizzazione e di residenza di un’impresa (sede di direzione effettiva), nonché il caso dei lavoratori transfrontalieri. Il diritto impositivo dei singoli paesi, oggi disciplinato dai rispettivi trattati internazionali, dovrà quindi essere coordinato alla luce delle misure restrittive attualmente in corso. Per un approfondimento sul tema, si rinvia alla guida pubblicata dall’OCSE il 3 aprile scorso.
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