Il decreto 31 gennaio 2019 del Ministero dello sviluppo economico (MISE), recante “Assegnazione di risorse del Fondo per la crescita sostenibile per l'attuazione di bandi di domanda pubblica intelligente”, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (GU Serie Generale n.67 del 20-03-2019).
L’articolo 1 di detto decreto, prevede che, una quota delle risorse disponibili nella contabilità speciale
n. 1201 del Fondo per la crescita sostenibile, pari a euro 50.000.000,00, è attribuita alla sezione del medesimo Fondo (relativa alla finalità di cui all'articolo 23, comma 2, lettera a), del D.L. 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla Legge 7 agosto 2012, n. 134), ed è destinata all'attuazione dei bandi di domanda pubblica intelligente, di cui all'articolo 2 del presente decreto.
L’attuazione dei sopra citati bandi o di singole fasi degli stessi, può essere, altresì, finanziata con risorse provenienti da programmi operativi cofinanziati con Fondi strutturali e di investimento europei, nell'ambito di azioni, previste nei predetti Programmi operativi, coerenti con le finalità e gli ambiti di intervento del presente decreto, ovvero con ordinarie risorse di bilancio di altre amministrazioni interessate, centrali e locali.
Bandi di domanda pubblica intelligente: come precisato all’articolo 2 del decreto, le risorse finanziarie sopra menzionate, sono utilizzate per sostenere le imprese e altri operatori economici, anche in collaborazione con organismi e/o centri di ricerca, nello svolgimento delle attività inerenti allo sviluppo, alla prototipazione e alla sperimentazione di nuove soluzioni utili a soddisfare i «fabbisogni smart» del Paese.
Tali fabbisogni, sono individuati con le modalità indicate al comma 2 dello stesso articolo, in grado, attraverso un significativo avanzamento tecnologico, di migliorare la qualità della vita dei cittadini e/o il contesto imprenditoriale delle imprese nel territorio nazionale e/o di generare un rilevante impatto sull'efficienza del funzionamento della pubblica amministrazione.
Sarà il MISE a rilevare e a selezionare i «fabbisogni smart», anche avvalendosi di forme di cooperazione con altre amministrazioni pubbliche.
Lo stesso articolo 2, indica le modalità con cui il MISE provvederà all’attuazione di detti interventi, ossia attraverso uno o più bandi di gara.
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