giovedì, 08 maggio 2025

1 ottobre 2014

16:30 - La Francia dice basta all'austerity: "Il rapporto deficit/pil sarà pari al 4,4%"

Il governo francese sceglie "di adattare il ritmo della riduzione del deficit alla situazione macro economica del Paese": "Garantiamo la serietà ma rifiutiamo l'austerity che sarebbe negativa per la nostra economia". Ad affermarlo, nel corso della sua audizione in Commissione Finanze dell'Assemblée Nationale, è il ministro francese dell'Economia e delle Finanze, Michel Sapin illustrando il progetto di legge finanziaria 2015. Nel 2014, annuncia, il rapporto deficit/pil della Francia sarà pari al 4,4%, nel 2015 al 4,3% e al 3,8% nel 2016. Parigi aveva promesso inizialmente di tornare l'anno prossimo sotto la soglia del 3% prevista dal Patto di stabilità e di crescita.

"La nostra politica economica -sottolinea Sapin- non cambia ma il nostro deficit si ridurrà più lentamente a causa della debole crescita che si registra in Europa e in Francia. Non decidiamo nuove misure perché avrebbero effetti negativi sulla crescita e sull'inflazione". La volontà del governo, aggiunge Sapin, "è quella di adattare il risanamento dei conti pubblici alla situazione economica".

La situazione economica in Francia e in Europa "è delicata". Dopo la crisi del settore bancario, la crisi del debito sovrano nell'area dell'euro, sottolinea ancora Sapin, oggi "dobbiamo far fronte a una crescita nell'area dell'euro debole, troppo debole. L'attività economica non ha ancora recuperato il suo livello di sei anni fa".

L'inflazione, rileva, "è a un livello storicamente basso e solo all'orizzonte 2017 dovrebbe tornare a un'inflazione nell'area dell'euro intorno al 2%. E questo nonostante le buone decisioni prese dalla Bce". La disoccupazione in Europa "resta estremamente elevata visto che nell'area dell'euro è superiore al 10% e la disoccupazione giovanile supera il 20% nella metà degli Stati membri". Gli "unici elementi di ottimismo" in questo momento, sottolinea il ministro dell'Economia francese, "sono il deprezzamento dell'euro e il calo del prezzo del petrolio".

La politica monetaria europea, aggiunge, "deve continuare a sostenere la domanda", "le riforme strutturali e gli investimenti devono servire a sostenere l'economia". Proprio per questo "il trend di consolidamento del bilancio deve essere adattato alla situazione economica che si registra nell'area dell'euro e nei singoli Paesi". Una crescita del pil in Francia stimata a +1% nel 2015 "non è abbastanza" per rilanciare l'attività economica e favorire la creazione di posti di lavoro "che è un imperativo sociale". In questo contesto economico difficile, aggiunge Sapin, il Governo francese "mantiene la sua strategia economica e rispetta i suoi impegni" che prevedono risparmi "per 50 miliardi di euro entro il 2017 di cui 21 mld di risparmi nel 2015".

Strada comunque già in salita per il Governo guidato da Manuel Valls che oggi ha presentato il progetto di legge finanziaria 2015. Le Haut Conseil des finances publiques, l'organismo indipendente francese che dipende dalla Corte dei Conti creato nel 2012 per valutare il realismo delle stime macroeconomiche, infatti, ha 'bocciato' la stima del Governo che prevede per il 2015 un pil in crescita dell'1%. Le Haut Conseil "considera realista la previsione di crescita del Governo dello 0,4% nel 2014" ma per quanto riguarda il 2015 considera la stima di +1% come "ottimista".

La stima del Governo, sostiene le Haut Conseil, "suppone un riavvio rapido e durevole dell'attività che gli indici congiunturali non annunciano. Inoltre il scenario del Governo presenta alcune fragilità per quanto riguarda il dinamismo del quadro internazionale e della domanda interna". In un contesto "di debolezza della crescita e di inflazione bassa", le Haut Conseil sottolinea "il rischio legato a un nuovo rinvio dell'aggiustamento di bilancio" e che "il debito pubblico continuerà ad aumentare".
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