mercoledì, 07 maggio 2025

1 luglio 2015

17:10 - Grecia, Tsipras: "Restiamo al tavolo del negoziato"

Il premier greco accetterà tutte le condizioni posto sul tavolo dai creditori, chiedendo solo pochi e minimi cambiamenti. E' quanto rivela il "Financial Times", in possesso della lettera di due pagine che Alexis Tsipras ha inviato ieri sera a Bruxelles. La lettera è stata inviata ai vertici di Commissione europea, Fmi e Bce.

Fra le correzioni alla proposta dei creditori la lettera inviata a Bruxelles da Tsipras ai vertici di Commissione europea, Bce ed Fmi chiede di mantenere la riduzione del 30% dell'Iva sulle isole, rinviare di alcuni mesi le riforme sull'età pensionabile e mantenere una 'sovvenzione di solidarietà' per i pensionati poveri per un periodo più lungo di quanto proposto. Il governo greco è pronto ad accettare le proposte delle istituzioni con le correzioni indicate nella lettera "come parte dell'estensione del programma Efsf in scadenza e del nuovo programma Esm" per il quale una richiesta è stata presentata ieri.

Fra le misure di bilancio strutturali il governo di Atene chiede di aumentare gradualmente l'acconto dell'imposta sul reddito d'impresa individuale al 100% e il trattamento fiscale preferenziale per gli agricoltori entro la fine del 2017. Sulla spesa militare nella lettera si propone di ridurre il tetto delle spese militari per 200 milioni di euro nel 2016 e per 400 milioni nel 2017. Sul fronte delle pensioni la riforma del 2010 "sarà pienamente attuata", ma gli interventi del 2012 di riforma saranno rinviati fino a quando la nuova riforma legislativa sarà implementata nell'ottobre 2015.

Ue - "La Commissione europea sta valutando in via preliminare le richieste del governo greco e presenterà le proprie analisi all'Eurogruppo di oggi", ha detto il vicepresidente della Commissione europea con delega all'Euro, Valdis Dombrovskis, sull'ultima proposta del governo greco, rimandando all'incontro previsto alle 17.30 in conference call.

Gelo da Merkel e Schauble - "Non ci possono essere discussioni sul nuovo programma" per la Grecia "prima del referendum" fissato per domenica. Lo ha ribadito la cancelliera tedesca Angela Merkel, in un intervento davanti al Parlamento. "Adesso siamo forti, oggi gli altri 18 Paesi membri dell'eurozona non devono preoccuparsi per il contagio provocato dalle turbolenze greche", ha assicurato la cancelliera, sottolineando come l'Europa sia ora "più robusta".

La Grecia "chiarisca le sue posizioni", quanto è stato finora proposto "non è una base" per avviare discussioni serie. Così il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schauble, in una conferenza stampa a Berlino, ha commentato gli ultimi sviluppi sulla crisi greca, con la lettera del premier di Atene. "Tutto questo - ha sottolineato - non costituisce una base per discutere misure serie. E' per questo che la Grecia deve anzitutto chiarire le sue posizioni su quello che vuole veramente e poi noi ne parleremo, in un contesto che è nettamente peggiorato". Secondo Schauble, per il quale non sarà possibile "tornare allo statu quo ante", ormai "le condizioni sono completamente cambiate, siamo in tutta un'altra situazione" rispetto a qualche giorno fa.

Atene "non ha pagato" il debito al Fondo Monetario Internazionale che era in scadenza il 30 giugno. A confermarlo è stato intanto Gerry Rice, direttore delle comunicazioni del Fmi, in una dichiarazione, rilasciata quando in Italia era appena scattata la mezzanotte, riguardo gli obblighi finanziari della Grecia al Fondo monetario internazionale. "Confermo che il pagamento (Dsp) da 1,2 miliardi di dollari (1,5 miliardi di euro circa) dovuto dalla Grecia al Fondo monetario internazionale oggi non è stato ricevuto" ha scritto Rice in una nota. "Abbiamo informato il nostro board esecutivo che la Grecia è ora in ritardo e può ricevere finanziamenti del Fmi solo una volta pagati gli arretrati" ha aggiunto. "Posso confermare anche che il Fmi ha ricevuto una richiesta dalle autorità elleniche per un'estensione di obbligo di rimborso della Grecia che andrà al Comitato esecutivo del Fmi a tempo debito" ha riferito ancora Rice.

Referendum - Al referendum di domenica, il 46% dei greci voterebbe 'no' alla proposta dei creditori per il salvataggio, contro il 37% dei sì. E' quanto emerge da un sondaggio condotto da ProRata per il giornale Efimerida, mentre continuano le trattative tra Atene e Bruxelles sulla base dell'ultima controproposta greca, che chiede un nuovo programma di salvataggio di due anni ed una riduzione del debito. Il sondaggio diffuso oggi segna tuttavia un aumento dei sì al piano ed un arretramento dei no, conseguenza della chiusura delle banche decisa dal governo domenica sera per impedire una fuga massiccia di capitali. Nei giorni scorsi, i 'no' erano al 57%, contro il 30% di 'sì'.
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