martedì, 13 maggio 2025

16 gennaio 2015

18:10 - Crisi: Federconsumatori, italiani si indebitano sempre meno

Le consistenze del credito al consumo (debiti delle famiglie per acquisti rateali) hanno registrato nel 2013 una contrazione del 6%. E nel 2014 tale andamento prosegue con una ulteriore contrazione del – 4%, con un debito complessivo consistente in 99,5 miliardi di euro. Si conferma così la situazione di profonda crisi che le famiglie stanno vivendo con un disagio tale da non invogliare più ai cittadini di indebitarsi. Lo evidenziano Federconsumatori e Adusbef in uno studio diffuso oggi.

La contrazione degli acquisti a rate contribuisce ad accrescere la forte crisi dei consumi, che come rilevato dal nostro osservatorio nel triennio 2012-2013-2014 registra un impressionante calo del -10,7%, pari ad una diminuzione complessiva della spesa delle famiglie di circa 80 miliardi di euro. Contrazione proseguita sia nelle vendite natalizie sia sui recenti saldi.

Su questa tendenza inoltre, pesa oltre l’intollerabile clima di incertezza che affligge le famiglie, la questione dell’occupazione oramai giunta a livelli insostenibili del 13,4% e che oltre la questione etica pone il problema di forte calo del potere di acquisto delle famiglie destinate a fare da assistenza economica a figli e nipoti.

"Per questo è fondamentale, se si vuole imboccare la strada dello sviluppo che il Governo agisca immediatamente per un rilancio del potere di acquisto delle famiglie soprattutto attraverso un Piano Straordinario per il Lavoro", dichiarano i presidenti delle due associazioni Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.

L’analisi a cura dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori sull’andamento delle consistenze del credito al consumo, e cioè dell’indebitamento delle famiglie, dal 2002 al 2014, registra un andamento con due fasi distinte. Una prima fase dal 2002 al 2009 in cui vi è stata una continua e forte crescita delle consistenze debitorie. Un andamento dovuto al fatto che, all’indomani del passaggio all’euro, per colmare la perdita del potere di acquisto derivante dal forte aumento dei prezzi e delle tariffe, nonché per mantenere gli stessi standard di vita, le famiglie hanno iniziato a ricorrere in misura sempre maggiore all’indebitamento (richiedendo sia prestiti personali, che prestiti per acquisti rateali e persino per andare in vacanza).

Una seconda fase, a partire dal 2009 – 2010, in cui con l’aggravarsi degli effetti della crisi economica, l’andamento inizia a ribaltarsi: le famiglie iniziano a diminuire fortemente gli acquisti, anche rateali passando da 115 miliardi a 99,4 miliardi con una riduzione del 13 %.
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