mercoledì, 21 maggio 2025

24 luglio 2014

18:30 - Riforme, si vota entro l'8 agosto. Boschi: ma faremo comunque referendum, nessun alibi



"Entro l'otto agosto si vota con il contingentamento". Lo afferma il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri al termine della capigruppo a Palazzo Madama sul ddl costituzionale sulle riforme.

Boschi, faremo referendum comunque,no alibi
"L'ultima parola sulle riforme sarà dei cittadini: referendum comunque! #noalibi". Così il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, su twitter, conferma il referendum sulle riforme. La dichiarazione è stata ritwittata dal premier Renzi.

Grasso annuncia in aula decisione contingentamento
Il presidente del Senato Pietro Grasso ha annunciato nell'aula del Senato la decisione della conferenza dei capigruppo di contingentamento dei tempi sulle riforme costituzionali. Grasso ha detto che i tempi complessivi ammonteranno a 115 ore. Di questi 8 saranno riservati per la presidenza e i relatori, 80 per le votazioni e 20 ripartiti tra i gruppo. Al Pd spetteranno 4 ore e 24 minuti, a Fi 2 ore e 50, a M5s 2 ore e 15, a Ncd 2 ore, al Gruppo Misto (a cui appartengono Sel e gli ex M5s) 1 ora e 45, a Scelta civica e a Pi 1 ora e 13. Inoltre 5 ore complessive saranno riservati a quanti parlano in dissenso dal proprio gruppo, anche in questo caso ripartiti in base alla consistenza dei gruppi: 1 ora al Pd, 40 minuti a Fi, 34 minuti a M5s, 30 minuti a Ncd, 26 al Gruppo Misto.

Sacconi, tutelare diritti maggioranza
"E' doveroso tutelare insieme i diritti delle minoranze e quelli della maggioranza. Il contingentamento dei tempi consente a ciascuno di concentrare la quota a disposizione sui nodi ritenuti prioritari. Il tempo limitato di lavoro parlamentare permette quindi ancor più il reciproco ascolto e la ricerca di eventuali ulteriori condivisioni tanto quanto l'ostruzionismo ha fin qui rappresentato solo una inconcludente contrapposizione verbale". Lo dichiara Maurizio Sacconi, presidente dei senatori del Nuovo Centrodestra, in una nota.

Zanda, 6.000 emendamenti Sel costretto a "tagliola"
"Noi vogliamo discutere della Costituzione e non contare gli emendamenti, e io mi ribello a questa mancanza di democrazia". Lo ha detto il capogruppo del Pd in Senato Luigi Zanda, intervenendo in aula dove ha accusato Sel e i suoi 6.000 emendamenti ad aver "impedito il confronto" e "costretto" a prevedere il contingentamento dei tempi sulle riforme.

Vendola, tagliola? Non provino neanche pensarla
Parlare di tagliola sulle riforme costituzionali "è inimmaginabile. Spero che si tratti di uno scherzo, spero che non provino neanche a pensarla una cosa del genere, perché veramente questo ha una puzza insopportabile". Lo afferma il leader di Sel, Nichi Vendola, interpellato sull'ipotesi 'tagliola' sugli emendamenti al ddl Boschi.

Sacconi, ritiro emendamenti o ci sarà tagliola
"O vengono ridotti drasticamente gli emendamenti entro il nove agosto o viene utilizzato l'articolo 55 del regolamento che regola i tempi di discussioni. In ogni caso la maggioranza è determinata a ottenere il voto sul ddl prima della pausa estiva". Lo afferma il senatore Ncd Maurizio Sacconi a margine della capigruppo del Senato sul ddl riforme.

Boschi: disponibili ma con ritiro sostanzioso di emendamenti
"Il governo è disponibile ad approfondire nel merito alcuni punti, ma non soggiacendo al ricatto di 7.800 emendamenti. Se ci sarà un sostanzioso taglio, noi siamo disponibili". Lo ha detto il ministro Maria Elena Boschi. "Il governo è sempre disponibile a migliorare il testo, ma non a stravolgerlo", aveva detto poco prima il ministro bocciando l'ipotesi di un rinvio a settembre della approvazione da parte del Senato: "Andiamo avanti. Non è serio fare ostruzionismo in questo modo, ne va della dignità anche di questa istituzione".

M5S, dalla maggioranza aut aut antidemocratico
Quello della maggioranza "è un aut aut. Stanno calpestando la democrazia. Sacconi parla di scadenze ma scadenze non ce ne sono. Vogliono semplicemente portare a casa una riforma che non ha senso". Lo afferma il senatore del M5S Bruno Marton. Quanto alla riunione delle opposizioni, "decisioni ce ne sono ben poche. Vogliono che si ritirino tutti gli emendamenti - sottolinea - Possiamo andarcene a casa perché loro hanno deciso. Non c'è alcuna apertura".
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