martedì, 20 maggio 2025

22 ottobre 2012

Legge stabilita': braccio di ferro tra Governo e partiti

10:55 - Pdl, Pd e Udc chiedono modifiche. Monti incontra oggi Casini e domani Berlusconi e Alfano.

Problemi di tenuta del governo sulla legge di stabilita'. I partiti di maggioranza premono per modifiche nel corso dell'iter parlamentare, a iniziare dagli aumenti dell'Iva e dai nuovi meccanismi previsti per l'Irpef. La discussione inizia domani alla Camera e si attendono molti emendamenti da parte dei partiti di maggioranza. ''Voglio dirlo con chiarezza: noi non saremo in grado di votare cosi' come sono le norme sulla scuola'', dichiara Pier Luigi Bersani ripetendo all'esecutivo che ''sulla legge di stabilita' servono modifiche significative''. Spiega il segretario del Pd: ''Quelle sulla scuola sono norme al di fuori di ogni contesto di riflessione sull'organizzazione scolastica e finirebbero per dare un colpo ulteriore alla qualita' dell'offerta formativa''. Da qui l'avvertimento a Palazzo Chigi su un possibile voto contrario: ''Voglio credere che cio' sara' ben compreso dal governo. Diversamente saremmo di fronte a un problema davvero serio''. Nel tentativo di smussare i contrasti, Mario Monti ha deciso di incontrare oggi alle 13,30 Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc, e domani Silvio Berlusconi e Angelino Alfano, presidente e segretario del Pdl (con Bersani aveva avuto un colloquio sui temi della legge di stabilita' nei giorni scorsi). Il premier aveva dichiarato venerdi' scorso a Bruxelles: ''Siamo aperti a modifiche, a condizione che i saldi restino invariati''. Il governo sarebbe tuttavia pronto a chiedere il voto di fiducia, in caso di mancato accordo, sulla base del convincimento che con le elezioni politiche previste in primavera i partiti non abbiano interesse ad aprire una crisi, anche se proprio la campagna elettorale alle porte rende difficile per Pdl, Pd e Udc ulteriori sacrifici da chiedere ai rispettivi elettorati. Sul tavolo dell'esecutivo c'e' anche la questione della data delle elezioni nel Lazio e in Lombardia per il rinnovo dei Consigli regionali. Alfano, da Catania dov'era impegnato ieri per le elezioni regionali siciliane, ribadisce: ''Bisogna che alla legge di stabilita' siano apportate modifiche sostanziali. Non e' possibile che ci siano detrazioni eliminate retroattivamente come quelle sui mutui, cosi' come siamo contrarissimi all'aumento dell'Iva''. Gian Luca Galetti, capogruppo dell'Udc alla Camera, anticipa le scelte del suo partito: ''Ci sono molti modi per rendere piu' equa la manovra. Stiamo preparando un pacchetto di proposte. Dal nostro punto di vista e' importante che non si penalizzino le famiglie e, se dovesse restare in piedi l'ipotesi dell'intervento sull'Irpef, bisognera' trovare il modo per concentrare gli sconti su quelle con figli. Cosi' come siamo contrari all'aumento dell'Iva''. Pdl, Pd e Udc convergono su due richieste: evitare l'aumento di un punto dell'Iva a iniziare da luglio 2013 ed eliminare l'intervento sull'Irpef (un punto in meno da gennaio 2013 sulle due aliquote minori, eliminazione retroattive di alcune detrazioni). Il problema pero' - come chiesto da Monti - e' trovare uguali entrate. L'aumento dell'Iva, secondo i calcoli di Palazzo Chigi, garantirebbe maggiori entrate per 6 miliardi mentre l'intervento sull'Irpef ridurrebbe le tasse 4,5 miliardi. Il governo segnala percio' che occorre evitare di prevedere minori entrate per quasi 2 miliardi di euro. Annuncia intanto Bersani: ''In questi giorni continueremo con i dipartimenti del Pd e con i nostri gruppi parlamentari nell'approfondimento della legge di stabilita' e discuteremo con altri gruppi di maggioranza cercando il massimo di convergenza. Chiediamo al governo di rendersi disponibile a modifiche significative. Noi metteremo attenzione alla questione fiscale cercando una soluzione piu' equa e piu' adatta ad incoraggiare la domanda interna''. Il segretario del Pd ricorda all'esecutivo il problema irrisolto degli esodati. Stefano Fassina, responsabile economico del Pd, dichiara: ''Stiamo esaminando i conti della Difesa ed elaboreremo interventi in altri settori''. Dall'Udc si fa notare che l'andamento positivo dello spread riduce le uscite e potrebbe permettere di usare quei risparmi ai fini della legge di stabilita'. Nell'agenda di fine legislatura del governo non c'e' solo la legge di stabilita'. L'esecutivo vuole modificare il disegno di legge costituzionale del titolo Quinto in modo da togliere alle Regioni la competenza su energia, infrastrutture e trasporti. Monti auspicherebbe che due delle quattro letture previste dalle Camere potessero esserci prima dello scioglimento del Parlamento. C'e' poi l'esigenza di approvare a Montecitorio il ddl anticorruzione gia' votato da Palazzo Madama (il guardasigilli Paola Severino ha annunciato nuovi provvedimenti sullo stesso tema, a iniziare dal ripristino del reato di falso in bilancio).
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