lunedì, 09 giugno 2025

2 marzo 2012

Monti: a vertice Ue finalmente discusso di crescita e non crisi

12:15 - Il premier: "Speriamo sia uscita un po' di scena, anzi speriamo per sempre".

Un vertice in cui è successo molto poco, con una sola vera notizia, sebbene attesa: la concessione alla Serbia dello status di paese candidato all'Ue. E, per la prima volta da molto tempo, la crisi finanziaria è stata relegata in un ruolo di secondo piano. Questo è stata la prima giornata del Consiglio europeo, conclusasi ieri ieri a Bruxelles in tarda serata. Quasi un vertice post-crisi, insomma, come l'ha praticamente definito lo stesso presidente del Consiglio italiano, Mario Monti.
All'uscita dalla riunione, infatti, Monti ha si è detto "soddisfatto" perché, ha osservato, erano "due anni che in una riunione dei leader europei non ci si dedicava a temi diversi dalla crisi finanziaria. E' un buon segnale; speriamo che la crisi sia un po' uscita di scena, anzi speriamo che lo sia per sempre", ha aggiunto.
Il Consiglio europeo si è concentrato su una serie di misure e riforme strutturali intese a completare il mercato unico (un vecchio leitmotiv di Monti) e a favorire la crescita, nell'ambito del semestre europeo e della cosiddetta "strategia per il 2020". "E' uscita - ha commentato ancora il premier italiano - una linea chiara per cui si chiederà alla Commissione e al presidente del Consiglio europeo di fare sistematicamente pressione sui capi di governo, perché ci sia un maggiore impegno verso le scadenze per la realizzazione del mercato unico e per il rispetto delle norme comunitarie, per far sì che il mercato unico sia veramente tale e contribuisca alla crescita".
Il vertice, d'altra parte, era cominciato con alcune buone notizie: l'allentamento della pressione dei mercati finanziari, dovuta all'iniezione, poche ore prima, di liquidità della Bce alle banche; la conseguente, cospicua discesa degli spread - per la quale Monti ha incassato i complimenti diretti della cancelliera tedesca, Angela Merkel. E poi la decisione dell'autorità internazionale competente, l'Isda (International Swaps and Derivatives Association), di non rilevare un 'credit event' (ovvero una situazione di default) nell'operazione di abbattimento volontario del debito pubblico greco detenuto dai creditori privati (Psi). Un credit event avrebbe fatto scattare il pagamento dei Cds, le assicurazioni contro il rischio fallimento di un paese, con conseguenze incalcolabili sul mercato finanziario.
Monti, infine, ha salutato "con molto piacere" la concessione dello status di paese candidato alla Serbia, e ha annunciato che guiderà l'8 marzo una delegazione di ministri e imprenditori che si recheranno in visita a Belgrado.
Poco prima del premier, anche il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi era apparso soddisfatto: non tanto per il vertice quanto per l'effetto immediato che hanno avuto, dopo la seconda asta dell'altro giorno, le misure di liquidità straordinaria della Bce per le banche. "E' stato raggiunto - ha sottolineato Draghi - il risultato di una cospicua partecipazione delle piccole banche, i principali finanziatori delle Pmi", che a loro volta nell'Eurozona "contano per l'80% della forza di lavoro". Il presidente della Bce ha poi negato che vi sia un rischio d'instabilità causata da queste misure: "Le aspettative per l'inflazione rimangono "saldamente ancorate", ha concluso.
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