martedì, 06 maggio 2025

27 luglio 2023

Ore 18:25 – I salari hanno perso oltre 6 punti di potere d’acquisto

La dinamica tendenziale delle retribuzioni contrattuali continua a mostrare un progressivo rafforzamento ma nei primi sei mesi, nonostante il recente rallentamento dell'inflazione, la distanza tra la dinamica dei prezzi e quella delle retribuzioni supera ancora i sei punti percentuali. Come spiega Istat, l'aumento nominale dei salari è inferiore alla crescita dei prezzi. A giugno 2023 si è registrata una crescita mensile delle retribuzioni dell'1% mentre la crescita su base annua è stata del 3,1%, la più marcata da novembre 2009, con il comparto pubblico che beneficia dell'applicazione degli incrementi relativi ai rinnovi del triennio 2019-2021 siglati a partire da maggio 2022 ha registrato l'incremento nominale più alto, pari al 4,4%. Nel primo semestre 2023, la retribuzione oraria media nominale è del 2,4% più elevata di quella registrata nel primo semestre 2022 ma questa crescita è inferiore a quella dei prezzi determinando un calo del potere d'acquisto.
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