'No' alla tassa di soggiorno, 'sì' alla tassa di sbarco: i Comuni delle isole minori chiedono al governo di prevedere, già nel decreto sulla semplificazione allo studio dell'esecutivo, la possibilità per i sindaci di scegliere se disporre un'imposta per i turisti che pernottano negli alberghi oppure un balzello per tutti quelli che sbarcano sulle isole.
"Invece della tassa di soggiorno, troppo onerosa per i turisti che per raggiungere un'isola spendono già di più di trasporto, noi chiediamo una tassa di sbarco - spiega all'Adnkronos Giannina Usai, Segretario nazionale dell'Associazione nazionale dei comuni delle isole minori (Ancim) - Proponiamo di lasciar scegliere ai sindaci delle isole se mettere un'imposta di soggiorno, che fino ad ora nessuno di noi ha voluto porre perché penalizzante, o piuttosto quella di sbarco".
Mentre tra le ipotesi allo studio c'è quella di estendere la possibilità di imporre la tassa di soggiorno in tutti i Comuni e dunque non solo nelle località turistiche e nelle città d'arte, l'Ancim pensa a una tassa di sbarco "di un euro o un euro e mezzo".
"Abbiamo sollecitato anche il governo Monti su questo tema e abbiamo avuto rassicurazioni, ma fino ad ora nulla di concreto - sottolinea Usai - La tassa di sbarco, andrebbe a colpire tutti quelli che arrivano sull'isola, anche per passarci una sola giornata, sarebbe meno onerosa per i turisti che soggiornano diverse notte e più remunerativa per i Comuni".
Una soluzione più "equa", secondo le isole minori, perché tutti quelli che sbarcano usufruiscono di servizi e comportano dei costi per le comunità locali, ad esempio quelli per la raccolta dell'immondizia. La tassa di soggiorno invece, secondo l'Ancim, non colpisce i visitatori 'mordi e fuggi' bensì solo i turisti che pernottano, scoraggiandoli a dormire negli alberghi delle isole.
L'imposta di sbarco, secondo l'Ancim, potrebbe essere posta in aggiunta ai biglietti del trasporto marittimo e riscossa poi dai Comuni attraverso le compagnie di navigazione.
Allo studio delle isole minori anche il modo per ripartire l'ipotetico gettito tra i diversi comuni che fanno parte di una stessa isola.
E guardando ai numeri è possibile stimare il bacino di utenti su cui calcolare il presunto gettito della 'tassa sullo sbarco' per le casse dei comuni: secondo i dati raccolti dall'Ancim, nell'arcipelago delle Eolie si registrano, in media, 100mila presenze al giorno nel periodo estivo, circa 2 mln di presenze all'anno. All'Elba sono 2,5 mln i visitatori che sbarcano ogni anno, ma solo un mln si ferma in strutture alberghiere con una permanenza media di 6 giorni.
Capri, sempre secondo i dati raccolti dalle isole minori, fa 2,5 mln annui di presenze, circa 1 mln nelle strutture alberghiere mentre ad Anacapri le presenze sono 600-700mila.