Governo e Sindacati non sono sulla stessa linea di pensiero sui Licenziamenti: dopo il ritiro della possibilità di proroga del blocco fino ad agosto inizia il dibattito.
La proposta del Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, prevedeva la possibilità di proroga del blocco dei licenziamenti fino alla fine del mese di agosto per tutte le aziende che, dall’entrata in vigore del decreto Sostegni-bis, avessero usufruito della cassa covid entro il 30 giugno 2021. Dal giorno successivo a quest’ultima data, secondo la proposta, le aziende avrebbero potuto utilizzare la cassa integrazione ordinaria o straordinaria fino al 31 dicembre 2021 senza pagare alcun aumento percentuale dell’imposta, con il compromesso di non attuare licenziamenti. Ma la richiesta di proroga del blocco è stata annullata.
Dal 1° luglio permane il rischio che qualcuno possa rimanere senza lavoro a causa del licenziamento, ma la posizione dei Sindacati è chiara. È necessario non solo prorogare il blocco dei licenziamenti ma anche far in modo, in ogni caso, che gli strumenti messi a disposizione, i quali non vengono pagati dalle imprese, vengano utilizzati da tutti per non licenziare nei prossimi mesi.
Le prime proteste pervengono dal Segretario Generale della CGIL, Maurizio Landini, il quale sostiene che il messaggio trapelato sia completamente errato, infatti, secondo la sua visione, i problemi non si risolverebbero lasciando libertà di scelta sul licenziamento.
Attualmente, questo è il momento più sbagliato per creare ulteriori fratture sociali, e la possibilità di trovarsi di fronte a migliaia di licenziamenti porterebbe proprio a questo.
Non mancano le parole del Segretario Generale della CISL, Luigi Sbarra, che concorda con quella che è la visione suesposta. Definisce “debole” la soluzione del Governo, che non sarà in grado di arginare il rischio di uno tsunami sociale e occupazionale successivo al termine del blocco dei licenziamenti. La sua richiesta per il Governo è quella di aprire urgentemente un confronto con le parti sociali per raggiungere un equilibrio condiviso da entrambi.
L’ultimo fine settimana di maggio sarà caratterizzato dalla scesa in piazza, di fronte al Parlamento, dei sindacati. Il Segretario Generale UIL si schiera dalla parte delle migliaia di persone che potrebbero rischiare il posto di lavoro, chiedendo a chi sta dall’altra parte di fare appello al proprio senso di responsabilità per evitare di “incendiare” il Paese.