L'Agenzia delle Entrate può individuare specifici
elementi di incoerenza durante le verifiche del per garantire l'accuratezza delle dichiarazioni dei redditi. Tuttavia, sono proprio questi elementi di incoerenza ad
attivare i controlli preventivi, che possono ritardare l'erogazione dei rimborsi.
Gli elementi di incoerenza più comuni comprendono scostamenti significativi tra i dati dichiarati e quelli risultanti nelle Certificazioni Uniche e nelle
dichiarazioni dell’anno precedente. Questi scostamenti possono indicare
errori o tentativi di evasione fiscale. Pure le
discrepanze rispetto ai dati inviati da enti esterni, come banche o assicurazioni, che comunicano all’Agenzia delle Entrate informazioni rilevanti per la dichiarazione dei redditi, rappresentano un altro elemento di incoerenza. Inoltre, la presenza di situazioni di rischio basate su
irregolarità riscontrate nelle dichiarazioni degli anni precedenti può suggerire comportamenti fraudolenti o errori sistematici.
Il
provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 17 giugno 2024 (pdf) stabilisce i criteri per l'individuazione di tali incoerenze. In caso di rilevamento di uno o più di questi elementi, l’Agenzia può effettuare
controlli preventivi entro quattro mesi dalla scadenza della dichiarazione o dalla sua trasmissione. Questi controlli possono essere eseguiti in modalità automatizzata o mediante la richiesta di documentazione giustificativa.
È importante, quindi, prestare particolare attenzione a evitare discrepanze significative e a fornire dati accurati per ridurre il rischio di controlli e ritardi nei rimborsi.