Dalla bozza del report settimanale di monitoraggio dell’Iss, si evince che tutte le Regioni sono classificate a rischio basso, uniche eccezioni, la Basilicata, il Friuli-Venezia Giulia e il Molise, nelle quali si evidenzia un rischio moderato. L’Istituto superiore della sanità, ha reso noto un lieve aumento dell’indice Rt nazionale pari a 0,69, rispetto allo 0,68 di due settimane fa. Per quanto concerne l’incidenza settimanale, si assiste ad un calo di 17 casi per ogni 100 mila abitanti contro i 26 per centomila della scorsa settimana.
Nel dettaglio, nessuna Regione supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica. Il tasso di occupazione in terapia intensiva, è, infatti, equivalente al 6%, al di sotto della soglia di rischio, con una diminuzione dei pazienti ricoverati, 504 rispetto ai 608 della scorsa settimana, il tasso di occupazione in aree mediche, a livello nazionale, si assesta, invece al 6%. In tale area il numero di persone ricoverate è pari a 3.333, contro le 4.685 della scorsa settimana. In Friuli-Venezia Giulia, Molise, Puglia e Veneto, si evidenzia un’allerta di resilienza ma nessuno riporta allerte molteplici.
Infine, dalla bozza del report settimanale di monitoraggio, si evince che la circolazione di varianti, che presentano una maggiore trasmissibilità, hanno comportato un rapido aumento dei casi, anche nei Paesi con un tasso di vaccinazione elevato, per cui risulta fondamentale procedere ad un tracciamento e ad un sequenziamento dei casi. In Italia, l’incidenza è inferiore ai 50 casi per cento mila abitanti, quindi, tale scenario permetterebbe il contenimento dei nuovi casi. La vaccinazione del maggior numero possibile di persone, dunque, rappresenta ad oggi, lo strumento più concreto, per far fronte alla pandemia.