“Non serve una comunicazione fragorosa o muscolare – ha sottolineato il Pontefice – ma una comunicazione capace di ascolto, che dia voce ai deboli e agli invisibili".
Papa Leone XIV invita a costruire una
comunicazione di pace, consapevole del suo potere trasformativo: “Disarmando le parole, possiamo contribuire a disarmare la Terra. Solo una comunicazione disarmata e disarmante ci permette di offrire una nuova visione del mondo, più coerente con la dignità umana”.
Il Pontefice ha riconosciuto il
ruolo cruciale dei giornalisti e comunicatori nel documentare conflitti, ingiustizie e speranze di pace. “Voi siete in prima linea – ha detto – nel raccontare le ferite del mondo, ma anche il lavoro silenzioso di chi si impegna per un futuro migliore. Per questo, vi esorto a scegliere con coraggio la via della verità e della responsabilità”.
Tra i passaggi più forti dell’intervento, il Papa ha denunciato la
confusione comunicativa di oggi paragonandola alla “
Torre di Babele”. Una comunicazione “ideologica, faziosa, priva di amore”, ha detto, “genera divisione invece di dialogo”. E ha ribadito: “Le parole che scegliete, lo stile che adottate, costruiscono ambienti culturali – umani e digitali – che influenzano il vivere sociale”.