Dal gennaio 2026 debutta la nuova fiscalità per il Terzo settore, chiudendo la fase transitoria aperta nel 2017 con il Codice del Terzo settore.

Il decreto-legge 84/2025 conferma l’effettiva applicazione della riforma, resa possibile anche grazie alla “comfort letter” della Commissione Europea che garantisce l’allineamento alle regole sugli aiuti di Stato.
Si inaugura così un nuovo quadro fiscale per il non profit italiano.

Infine il decreto concernente le procedure di controllo sugli enti del Terzo settore ha acquisito forza di legge, a seguito della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale in data 15 settembre 2025. Il provvedimento disciplina le forme, i contenuti, i termini e le modalità afferenti all’attività di vigilanza, controllo e monitoraggio esercitata sugli enti del Terzo settore. Il decreto, emanato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in data 7 agosto 2025, integra il quadro normativo previsto dalla riforma del Terzo settore, attribuendo, oltre agli uffici RUNTS, anche agli stessi enti — specificamente ai centri di servizio per il volontariato e alle reti associative — la responsabilità di procedere alla verifica e al controllo in ordine all’operato dei soggetti aderenti.

Sommario
➡️ Inquadramento degli enti del terzo settore
➡️ gli organi sociali
➡️ le operazioni straordinarie
➡️ il registro unico del terzo settore
➡️ bilanci, libri contabili e cinque per mille
➡️ impresa sociale
➡️ disciplina fiscale ETS
➡️ Nuovo regime fiscale dopo autorizzazione UE: gennaio 2026
➡️ Novità iva gennaio 2026
➡️ Le nuove regole di controllo sugli ETS