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Equitalia: cambia il nome ma resta il caos

A cura di Antonio Gigliotti

Delirio agli sportelli in attesa della proroga fantasma

Cari amici,
non è fonte di soddisfazione trovarsi a rimarcare, ancora una volta, che quello che avevamo previsto si è puntualmente verificato.
Oltre ai titoli risonanti di alcune testate, oltre al successo dell’operazione ‘rottamazione’ decantato dai media fino a pochi giorni fa, quello che ci aspettavamo capitasse, ovvero che Equitalia non sarebbe stata in grado di reggere l’impatto di un’operazione di queste dimensioni, è quanto sta effettivamente accadendo.

Ci troviamo, per l’ennesima volta, nel delirio più assoluto. E a dirlo, per una volta, non è solo il pessimista, il populista, il Gigliotti ‘cattivo’ che parla sempre e solo per criticare. O meglio, non è il solo Gigliotti. Basti vedere quanto dichiarato da Federconsumatori, che tramite il proprio legale ha definito la procedura per rottamare le cartelle “completamente fuori di senno”.

Hanno fatto il passo più lungo della gamba, in Equitalia. L’invio a tappeto delle lettere riportanti le situazioni debitorie - una bella spintarella verso la rottamazione - ha ingenerato, com’era prevedibile, un afflusso impressionante di cittadini agli sportelli, afflusso che Equitalia non è in grado di gestire e che, con l’approssimarsi della scadenza, sta peggiorando sempre di più.

Mi direte: basta usare EquiPro (lo strumento che permette al professionista di gestire da remoto le posizioni dei proprio clienti). Certo, meglio di niente (se ci dimentichiamo della farraginosa procedura che permette al professionista di avere in delega il cliente), ma il vero punto della questione è un altro.

Equitalia, crediamo, non ha pensato che la rottamazione, così come è stata concepita, è valutabile solo per esposizioni relativamente ridotte. Lo abbiamo detto e scritto in tutte le salse ormai: cinque rate sono troppo poche, oltre tutto così ravvicinate. Esclusi quindi dal novero di coloro che possono essere interessati i cosiddetti grandi debitori, resta quella numerosissima platea di soggetti che ha scoperti relativamente bassi. Da qui i grandi numeri di pratiche sbandierati con orgoglio… le famose oltre 440mila istanze già presentate. Bene, a quanto dell’insoluto Equitalia corrispondono quelle 440mila istanze, in termini di soldoni? E soprattutto, a quante di esse i contribuenti daranno effettivamente seguito?

Sono domande alle quali, è evidente, ora non è possibile dare risposta. Così come non trovano risposte le domande che i contribuenti si stanno facendo in queste ore, ammassati fino dalle prime luci dell’alba davanti agli uffici Equitalia, nella speranza di riuscire a capire qualcosa della loro posizione, ed eventualmente decidere per una ‘rottamazione’. Persone (tante) per importi probabilmente piccoli. Certamente persone che hanno problemi economici, e che quindi non hanno modo, o trovano grande difficoltà a farsi seguire da un professionista (che poi va pagato), ed allo stesso tempo, ovviamente, non possono cavarsela da soli. Da qui il ‘mega afflusso’ che sta rendendo, via via che i giorni passano, gli uffici di Equitalia un vero girone infernale… mentre tutti parlano di proroga, e noi siamo qui – tanto per cambiare - con i contribuenti, ad aspettare che dalle parole si passi ai fatti.

In due parole, siamo di fronte all’ennesimo, enorme, disservizio.

Equitalia… sarà anche cambiato il nome, ma di fatto non è cambiato proprio niente.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata

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