14 novembre 2023

Fondo innovazione agricoltura: domande dal 15 novembre

Accesso ai 75 milioni di euro solo se è a posto la Centrale dei rischi della Banca d’Italia

Autore: Cinzia De Stefanis
Per avere accesso alla convalida della domanda di ammissione alle agevolazioni del fondo innovazione è necessario che venga allegata la visura rilevata presso la Centrale dei Rischi della Banca d’Italia, con data contabile più recente (due mesi precedenti quello di presentazione della domanda) dalla quale emerga l’assenza di scaduti, sconfinamenti o sofferenze rilevati all’ultimo mese disponibile. Questi i chiarimenti forniti dall’Ismea, contenuti in una serie di Faq datate 9 novembre 2023 (versione 1.0) per l’accesso ai 75 milioni, di cui 10 milioni per le Pmi con sede operativa nei territori colpiti dagli eccezionali eventi alluvionali di maggio 2023.

Data di presentazione istanza - La domanda può essere presentata a partire dal 15 novembre 2023 (dalle ore 12.00), data di apertura dello sportello telematico. Successivamente, lo sportello telematico rimane aperto nei giorni feriali (dal lunedì al venerdì) dalle ore 9.00 alle ore 18.00 ad eccezione del primo giorno di apertura (dalle ore 12.00 alle ore 18.00).

Impresa individuale –I tecnici Ismea, chiariscono che un’impresa individuale può richiedere le agevolazioni, se ha i seguenti requisiti:
  • iscrizione come impresa attiva nel registro delle imprese;
  • risulta iscritta, dalla visura camerale, nella sezione speciale del registro delle imprese come piccolo imprenditore/coltivatore diretto che svolge attività agricola (articolo 2135 cc).
Accesso una sola volta nel triennio –Il Decreto Masaf 9 agosto 2023, ricordano i funzionari Ismea, prevede lo stanziamento del budget su tre annualità (75+75+75). Ogni impresa può accedere alle agevolazioni del Fondo Innovazione una sola volta nell’arco del triennio. Ogni anno verrà pubblicato da Ismea un avviso e si aprirà lo sportello per la presentazione delle domande a valere sul budget relativo all’anno in corso.

Investimenti nelle aziende agricole connessi alla produzione agricola primaria - Gli aiuti agli investimenti nelle aziende agricole connessi alla produzione agricola primaria ai sensi dell’articolo 14 del Regolamento UE 2022/2472, sottolineano i tecnici, devono soddisfare almeno uno dei seguenti obiettivi:
  • miglioramento del rendimento e della sostenibilità globale dell'azienda agricola, in particolare mediante una riduzione dei costi di produzione o il miglioramento e la riconversione della produzione;
  • miglioramento dell'ambiente naturale, delle condizioni di igiene o del benessere degli animali, purché non si tratti di investimento realizzato per conformarsi alle norme dell'Unione europea;
  • realizzazione e miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo, all'adeguamento ed alla modernizzazione dell'agricoltura, compresi l’accesso ai terreni agricoli, la ricomposizione e il riassetto fondiari, l’efficienza energetica, l’approvvigionamento di energia sostenibile e il risparmio energetico e idrico;
  • contributo alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici, anche attraverso la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e il miglioramento del sequestro del carbonio, nonché promozione dell’energia sostenibile e dell’efficienza energetica;
  • contributo alla bioeconomia circolare sostenibile e promozione dello sviluppo sostenibile e di un’efficiente gestione delle risorse naturali come l’acqua, il suolo e l’aria, anche attraverso la riduzione della dipendenza chimica, e contributo ad arrestare e invertire la perdita di biodiversità, migliorare i servizi ecosistemici e preservare gli habitat e i paesaggi.
La Pmi deve risultare attiva da almeno due anni alla data di presentazione della domanda. In caso di svolgimento di più attività, il requisito deve sussistere per ogni specifica attività alla quale è destinato l’investimento per il quale si richiede il contributo (Decreto 9 agosto 2023).

Regolarità contributiva - Infine, dai chiarimenti Ismea emerge la necessita della regolarità contributiva. In fase di erogazione sarà verificata la regolarità contributiva del richiedente. Le imprese che hanno dipendenti devono essere in regola con il versamento dei contributi dei propri dipendenti e quindi allegare, in fase di richiesta di erogazione, il Durc positivo dell’impresa. Nei casi di imprese (con qualsiasi forma giuridica) che non hanno aperte posizioni Inps o Inail, in quanto non hanno in carico personale dipendente, il titolare/rappresentante legale dell’impresa beneficiaria dovrà rilasciare apposita dichiarazione di esenzione ai sensi del Dpr 445/2000 (secondo il modello che è reso disponibile sul portale Ismea) e presentare il Durc, ovvero documento equivalente, relativo alla propria posizione contributiva.
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