15 giugno 2019

Sconto diretto ecobonus e sismabonus nel Decreto Crescita

Autore: Serena Pastore
All’interno del Decreto Crescita, in attesa della sua conversione in legge, sono presenti importanti novità riguardo la detrazione sui lavori per ecobonus (interventi di riqualificazione energetica) e sismabonus (adozione di misure antisismiche).

Infatti, l’articolo 10 del presente decreto, titolato “Modifiche alla disciplina degli incentivi per gli interventi di efficienza energetica e rischio sismico”, prevede la possibilità per il contribuente di fruire, al posto della detrazione fiscale recuperata in rate da utilizzare in sede di dichiarazione dei redditi, di uno sconto immediato di pari ammontare, sul prezzo per i beni acquistati o per i servizi effettuati dal fornitore.

Il contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, è anticipato dal fornitore che ha effettuato gli interventi di efficienza energetica e/o rischio sismico, e quest’ultimo potrà ottenere il rimborso dell’importo anticipato sotto forma di credito d’imposta da utilizzare esclusivamente in compensazione nel Modello F24, in cinque quote annuali di pari importo.

Le modalità attuative delle disposizioni in esame saranno definite, con un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate, entro trenta giorni dall’entrata in vigore della Legge di conversione del presente decreto.

Esempio ecobonus
Il sig. Rossi nel 2019 provvede alla sostituzione di infissi e finestre della propria abitazione con nuovi serramenti a risparmio energetico, sostenendo spese per euro 13.000. La detrazione spettante è pari al 50%, di conseguenza il contribuente recupererà 6.500 euro in 10 quote annuali di pari importo. Qualora il contribuente si accordi con il fornitore, al posto della detrazione potrà usufruire di uno sconto sul corrispettivo, sostenendo così una spesa pari a 6.500 euro; in questo caso il contribuente, in sede di dichiarazione dei redditi, non dovrà indicare nessun importo in quanto ha già fruito dell’agevolazione con il pagamento di un prezzo inferiore della prestazione all’impresa.

Sismabonus per acquisto case antisismiche
L’articolo 8 del decreto in esame estende l’ambito di applicazione del sismabonus, prevedendo la possibilità di fruire delle agevolazioni previste per i lavori di riduzione del rischio sismico anche nei Comuni ricadenti nelle zone classificate a rischio sismico 2 e 3.

Infatti, già dal 2017 è stata prevista la possibilità di beneficiare di una detrazione sull’acquisto di unità immobiliari in edifici ubicati in zone sismiche, per cui spetta una detrazione del 70% se dai lavori effettuati derivi il passaggio ad una classe di rischio sismico inferiore, e dell’80% se derivi il passaggio a due classi di rischio inferiori.

Lo stesso articolo prevede una detrazione per l’acquisto di immobili, siti in comuni ricadenti nelle zone classificate a rischio sismico, che siano stati demoliti e ricostruiti da imprese di costruzione, per ottenere una riduzione del rischio sismico, e ceduti entro 18 mesi dalla conclusione dei lavori. Se dagli interventi effettuati derivi una riduzione del rischio sismico che determini il passaggio ad una classe di rischio inferiore, il contribuente che acquista avrà diritto ad una detrazione del 75% sul prezzo di acquisto; mentre se gli interventi portano alla riduzione di due classi di rischio sismico, il contribuente usufruirà di un’agevolazione pari all’85% del corrispettivo. In entrambi i casi l’ammontare massimo di spesa è pari ad euro 96.000 per ogni unità immobiliare.

Esempio sismabonus
Il sig. Verdi il 26 giugno 2019 ha acquistato un appartamento in un edificio sito a Napoli (zona sismica 2) demolito e ricostruito, da un’impresa di costruzione. In seguito agli interventi realizzati deriva il passaggio ad una classe di rischio sismico inferiore. Il prezzo pattuito è pari ad euro 97.000. L’acquirente può fruire della detrazione del 75% del prezzo pagato: euro 96.000 *75%= euro 72.000. Il contribuente recupererà la detrazione in cinque quote annuali di importo pari ad euro 14.400, a partire dal Modello 730/2020.

Conclusioni
Una volta che il decreto sarà convertito in legge, le famiglie avranno l’opportunità di usufruire immediatamente delle detrazioni previste per l’ecobonus e il sismabonus, invece di spalmare l’agevolazione in più anni, precisamente cinque anni per il sismabonus e dieci per l’ecobonus.
Senza ombra di dubbio l’opportunità dello sconto in fattura attrarrà maggiormente i clienti che vedranno immediatamente realizzato il loro “risparmio”, sostenendo esclusivamente la differenza non coperta dallo sconto.

La situazione sarà leggermente più complicata per le imprese. Infatti, la struttura del mercato italiano (soprattutto dei serramenti) è costituita da migliaia di PMI con una modesta capienza fiscale che, con l’anticipazione dello sconto al cliente, si esaurirebbe con pochissimi interventi.
Infatti Caseitaly (format sul settore edilizio) a tal proposito afferma: “la proposta di concedere al consumatore, da parte del fornitore e posatore in opera, tutto lo sconto, è apparentemente positiva ma in realtà comporta delle ‘spalle’ finanziarie che solo le utilities o gruppi come Enel hanno e di fatto si risolve in un grave restringimento del mercato a sfavore delle piccole imprese, che certamente continueranno a operare, ma come subfornitori o subappaltatori di gruppi più grandi e quindi ‘schiacciate’ nei loro diritti e nella loro autonomia ma soprattutto, per rimanere nel concreto, nei prezzi”.
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