L’elaborazione del protocollo prende le mosse dalla consapevolezza che lo sviluppo complessivo di ogni paese industrializzato è ostacolato dalla criminalità economico-finanziaria e dal fenomeno della contraffazione che, oltre a configurare una frode in commercio, determina anche una situazione di pericolo per il consumatore poiché i prodotti contraffatti spesso non sono conformi agli standard europei di sicurezza.
Contraffazione e abusivismo alimentano i circuiti del sommerso. Il Comandante della Guardia di Finanza, Ivano Maccani, ha esplicitamente sottolineato gli aspetti legati alla sicurezza del lavoro e dei consumatori finali, poiché contraffazione e abusivismo commerciale sono fenomeni in crescita esponenziale che alimentano i circuiti del sommerso e del lavoro nero o irregolare, e anche dell’immigrazione clandestina, dell’evasione fiscale, previdenziale, assistenziale e del riciclaggio. In attuazione del Regolamento UE (n. 765/2008 del Parlamento Europeo e del Consiglio) dal primo gennaio 2010 gli Stati membri sono tenuti a porre in essere specifici programmi di vigilanza; è quindi auspicabile un patto virtuoso tra mondo della ricerca e della formazione e mondo delle istituzioni per rispondere alle sfide della sicurezza.
Strategie operative comuni per contrastare i fenomeni illeciti. L’ambito di applicazione del protocollo è da individuare in strategie operative comuni, integrate e coordinate per il contrasto ai fenomeni illeciti e ai loro riflessi sul libero mercato anche con strumenti innovativi che possano avere efficacia contro l’illegalità che prolifera nel dark web; nell’attività di prevenzione e contrasto alla produzione, all’importazione e alla commercializzazione di merci contraffatte, all’abusivismo commerciale, al lavoro nero/irregolare e al “caporalato”, per la tutela della concorrenza e del libero mercato attraverso la cooperazione sinergica tra pubbliche amministrazioni, autorità giudiziarie, forze dell’ordine, enti, associazioni, istituzioni accademiche, rappresentanti del mondo economico, cittadini e consumatori.
Un’iniziativa di largo respiro per la lotta al lavoro nero. Questa iniziativa, di largo respiro e di durata triennale con possibilità di rinnovo espresso, coinvolge tutti gli attori, pubblici e privati, impegnati nel contrasto al lavoro nero e all’illegalità commerciale : Provincia Autonoma di Trento, Procura Distrettuale della Repubblica di Trento e Procura della Repubblica di Rovereto, Comando Regionale Trentino-Alto Adige della Guardia di Finanza, Istituto Nazionale della Previdenza Sociale – Direzione Regionale Trentino-Alto Adige, Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro – Direzione provinciale di Trento, Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Trento, Università degli Studi di Trento, Codacons - Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, Indicam – Istituto di Centromarca per la lotta alla contraffazione, CRCU – centro di ricerca e tutela dei consumatori e degli utenti, Consorzi per la tutela dei vini del Trentino e della Valpolicella, Cooperazione trentina, APT- Associazione produttori ortofrutticoli trentini, Coldiretti, Confagricoltura, Cia, AcliTerra e Associazione contadini del Trentino.
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