16 luglio 2020
16 luglio 2020

Ore 11:00 - Bilancio UE: il Parlamento europeo chiede nuove fonti d’entrata

Parlamento europeo

Per finanziare la ripresa dell’UE post-COVID-19 e investire nel futuro dell’Europa, il Parlamento chiede nuove fonti d’entrata per il bilancio dell’UE.

La pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto socio-economico senza precedenti. Secondo le previsioni più recenti, l’economia dell’UE subirà una contrazione dell’8,3% nel 2020. Per rispondere alla crisi, l’UE e gli stati membri hanno già adottato misure straordinarie. Attraverso il bilancio a lungo termine, l’UE vuole riparare al danno immediato causato dal coronavirus e costruire al tempo stesso un’Europa più verde e digitale.

Un bilancio per la ripresa
La preparazione del bilancio per il periodo 2021-2027 ha preso il via a maggio 2018. Tuttavia, a maggio 2020 la Commissione europea ha presentato una nuova proposta di bilancio per far fronte all’impatto della pandemia del coronavirus. La proposta della Commissione è arrivata in risposta alla richiesta del Parlamento di un massiccio pacchetto per la ripresa e include un bilancio dal valore di 1100 miliardi di euro e uno strumento di ripresa da 750 miliardi sotto forma di prestiti e sovvenzioni. Il bilancio deve essere negoziato dal Parlamento e dai governi nazionali in Consiglio.

Il prestito per il pacchetto di ripresa da 750 miliardi di euro sarà reso possibile attraverso una modifica alle norme sulle condizioni per il finanziamento del bilancio dell'UE. Per potenziare la capacità dell’UE di indebitarsi sui mercati finanziari e rimborsare il debito in seguito, la Commissione propone di aumentare l'importo massimo di fondi che l'Unione può raccogliere dagli stati membri. Il Parlamento dovrebbe adottare una posizione su questa proposta dopo l'estate. Occorrerà inoltre l'unanimità al Consiglio e la ratifica da parte di tutti gli stati membri.

Nuove fonti di entrata per finanziare la ripresa
Le fonti di entrata del bilancio dell’UE, dette anche risorse proprie, includono dazi doganali e contributi basati sul gettito IVA e sul PIL. Per decenni le risorse proprie sono rimaste invariate, sebbene il Parlamento abbia ripetutamente chiesto una riforma del sistema.

Per sostenere l’Europa a riprendersi dalla pandemia del coronavirus, gli eurodeputati vogliono nuove fonti di entrata che coprano i costi di rifinanziamento dello strumento per la ripresa. Le nuove entrate servirebbero inoltre a prevenire forti riduzioni nelle spese di bilancio ed evitare che la risposta al coronavirus pesi sulle generazioni future.

Il Parlamento propone nuove entrate sotto forma di tassazioni finanziarie, tra cui una base imponibile consolidata comune per l'imposta sulle società, un’imposta sui servizi digitali e un'imposta sulle transazioni finanziarie. Inoltre propone di finanziare il bilancio dell'UE tramite tassazioni ambientali, come il reddito derivante dal sistema di scambio delle quote di emissione, un contributo per gli imballaggi di plastica non riciclati e un’imposta sul carbonio alle frontiere.

Il Parlamento ha anche chiesto più volte l’abolizione di tutte le riduzioni e correzioni del bilancio, che vanno a beneficio di alcuni paesi soltanto.

Gli europei chiedono un bilancio UE più consistente
Per ogni decisione sul bilancio a lungo termine occorre il consenso degli eurodeputati. Il Parlamento ha detto che l’introduzione di nuove fonti d’entrata è un prerequisito essenziale per un accordo sul bilancio. Inoltre, secondo una nuova indagine voluta dal Parlamento e condotta a giugno 2020, la maggior parte dei cittadini europei (56%) pensa che l’UE dovrebbe avere a disposizione risorse finanziarie più ampie per superare l’impatto di COVID-19.

In vista del vertice dei leader europei del 17-18 luglio, gli eurodeputati hanno esortato il Consiglio a non annacquare le proposte della Commissione. “I passi positivi fatti in merito a dimensione ed equilibrio dello strumento per la ripresa non possono compensare proposte che guardano indietro,” ha detto Johan Van Overtveldt, presidente della commissione Bilanci, rispondendo alla nuova proposta del Presidente del Consiglio Charles Michel in una riunione del 13 luglio. “I programmi fondamentali dell’Unione hanno subito ulteriori tagli. Mi riferisco a Orizzonte Europa, Erasmus+, Europa digitale e all'immigrazione.” Il presidente Van Overtveldt ha aggiunto che gli obiettivi a lungo termine non sono scomparsi con la pandemia di COVID-19 e non dovrebbero essere sacrificati.

Occorre un impegno vincolante
Il 13 luglio 2020 l’eurodeputata Valérie Hayer, che guida la riforma sulle risorse proprie del bilancio, ha chiesto “una tabella di marcia legalmente vincolante per stabilire le nuove risorse proprie.” La deputata francese ha detto: “Dobbiamo fare in modo che gli stati membri si impegnino in modo chiaro a non fare marcia indietro.”

Anche José Manuel Fernandes, altro deputato responsabile per la riforma sulle risorse proprie, ha chiesto decisioni vincolanti: “Vogliamo che i soldi dalle nuove risorse proprie siano sufficienti per pagare i tassi d’interesse per il fondo di ripresa. […] L’idea è semplice: non possiamo mettere il peso sui cittadini.”

Prossime tappe
Non appena i paesi dell’UE concorderanno una posizione comune, potranno avviare i negoziati con il Parlamento europeo, che avrà l’ultima parola prima dell’entrata in vigore del bilancio per il periodo 2021-2027. L’attuale bilancio pluriennale termina il 31 dicembre 2020.
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