Nelle ultime ore il governo ha varato il nuovo Dpcm con il quale si stabiliscono nuove regole per la gestione della seconda ondata di contagi e con il quale vengono fornite indicazioni per il tanto atteso periodo natalizio. Le regole contenute dal nuovo provvedimento entreranno in vigore a partire dal 4 dicembre 2020 e saranno valide fino al 15 gennaio 2021, grazie ad un decreto legge da poco approvato che estende la durata dei Dpcm fino a 50 giorni.
Tra le principali novità introdotte dal nuovo Dpcm, di particolare importanza sono quelle relative agli spostamenti; chi vive all’interno di Regioni in fascia gialla potrà infatti spostarsi liberamente, superando i confini regionali, per andare in altre Regioni in fascia gialla, ad esclusione del periodo a ridosso delle festività, ossia quello compreso tra il 21 dicembre e il 6 gennaio, per il quale non saranno invece ammessi spostamenti, se non per comprovate esigenze di lavoro, di salute o per urgenze. Per chi appartiene invece alla fascia arancione non sarà consentito alcuno spostamento. Blocco totale previsto per tutti, anche tra i comuni appartenenti ad una stessa Regione in zona gialla, per il 25 e il 26 dicembre e per il 1° gennaio.
Per quanto riguarda le vacanze all’estero è stata poi adottata una linea molto dura; non sarà più sufficiente sottoporsi all’esame del tampone per chi volesse rientrare da paesi extra-europei, ma sarà necessaria anche una quarantena, con la sola eccezione per chi arriva con voli covid-free (disponibili soltanto da tre aeroporti degli Stati Uniti con atterraggio a Fiumicino). Con lo scopo di disincentivare le vacanze oltre confine, è stato inoltre previsto che per chi rientra a partire dal 20 dicembre, indipendentemente dal Paese di provenienza, sarà obbligatorio osservare un periodo di quarantena di 10 giorni. Sospese infine tutte le crociere fino al 6 gennaio 2021.
Con il nuovo Dpcm si conferma il coprifuoco già in vigore, stabilito cioè a partire dalle ore 22.00 fino alle ore 5.00 del giorno successivo, ma è stata prevista un’ulteriore estensione fino alle ore 7.00 per la notte compresa tra il 31 dicembre e il 1° gennaio.
Per quanto riguarda invece la riapertura delle scuole, in seguito ad una lunga discussione, il Consiglio dei Ministri ha deciso quanto segue: solo a partire dal 7 gennaio tutti gli studenti, anche quelli dei licei e degli istituti tecnici, potranno tornare a scuola, con didattica a distanza al 25%. Per le università, sempre da tale data, torneranno invece a svolgersi gli esami e le leuree in presenza, e saranno inoltre possibile le lezioni in presenza, seppur per un ridotto numero di studenti.
A differenza di quanto in tanti si aspettavano, rimane in vigore l’obbligo di chiusura dei centri commerciali nel weekend, mentre è prevista un’estensione per l’apertura dei negozi fino alle ore 21.00, fino al 6 gennaio, tranne nei giorni di Natale e di Santo Stefano.
I ristoranti potranno rimanere aperti a pranzo il 25 e il 26 dicembre, a Capodanno per e per l’Epifania fino alle ore 18.00. Potranno rimanere aperti, nel periodo festivo, anche gli alberghi di montagna, ma a partire dalle ore 18.00 sarà consentito il solo servizio in camera.
Per le Regioni in fascia gialla sarà inoltre possibile, anche durante le festività, consumare i pasti presso il ristorante, nella misura massima di 4 persone per tavolo.
Chiusi infine, fino al 6 gennaio, gli impianti sciistici, che potranno quindi ripartire con la loro attività solo a partire dal 7 gennaio.
È previsto inoltre dall’ 8 dicembre un piano definito “Italia cashless” che incentiva i pagamenti tramite app e carte, con la previsione di un rimborso del 10% su una spesa massima per persona di 150 euro;
per poter accedere al piano sarà necessario scaricare la APP IO e non sarà previsto il rimborso per gli acquisti effettuati on line.
Con questa misura infatti il Governo vuole disincentivare l’uso del contante e al contempo incentivare gli acquisti natalizi presso gli esercenti, che potranno garantire una fasce d’apertura più ampia per evitare assembramenti.
Tali misure si sommano a quanto previsto dal DL 158 del 2 dicembre 2020, con il forte disappunto delle Regioni.
Insomma…bene ma non benissimo!
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