L’estate appena passata è andata oltre ogni aspettativa e il settore sta attraversando un periodo di grande ripresa, tranne per le città d’arte. Infatti secondo i dati
Isnart-Unioncamere (per la ricerca completa visita il seguente link PDF) il comparto ha registrato
un calo del turismo internazionale pari al 60% rispetto al 2019.
“Rimane il buco nero gigantesco - ha commentato il presidente della
Federazione del turismo organizzato,
Franco Gattinoni - degli arrivi e delle presenze extra Ue. Si tratta di ricchi mercati come quello cinese, giapponese, americano o russo che sono completamente mancati”.
A fronte di questa situazione le imprese del settore hanno lanciato un appello ai sindaci delle città per attivarsi con azioni concrete a supporto degli operatori, ad esempio attraverso
sgravi sugli ingressi in Ztl per i pullman turistici o interventi sull’
imposta di soggiorno. Quest’ultima in particolare “
valeva addirittura - ha spiegato Gattinoni -
600 milioni annui prima della pandemia e raramente è stata utilizzata come prelievo di scopo da reinvestire in modo virtuoso sullo stesso sistema dell’accoglienza”. Secondo la Federazione l’imposta di soggiorno si è trasformata in una vera e propria tassa sul turismo utilizzata dai Comuni per colmare i buchi di bilancio.
“
Ora è il momento di lavorare, tutti insieme, per un vero rilancio del Paese”, ha concluso il presidente Gattinoni.
Fto: “anche il G20 riconosce l’ importanza del settore”
"
Anche il summit del G20 ha preso una posizione chiara sul turismo e sulla necessità di supportare un rilancio resiliente del settore, considerato dai grandi del mondo uno dei più colpiti dalla pandemia. Al punto 55 della dichiarazione finale del vertice si dice inoltre chebisogna riservare una particolare attenzione alle piccole e medie imprese''. Parole di
Franco Gattinoni,
presidente della Federazione Turismo Organizzato aderente a Confturismo-Confcommercio.
"
Per perseguire gli obiettivi di sostenibilità e digitalizzazione dobbiamo essere in grado di tornare a operare in sicurezza il prima possibile. La pandemia e la crisi climatica – spiega Gattinoni
- ci insegnano che il modo di viaggiare deve cambiare: più qualità, più tutela della salute e dell'ambiente, più cultura, consapevolezza e rispetto per i luoghi che si visitano. Sfide e obiettivi sui quali le nostre aziende possono dare il valore aggiunto che serve a superare la logica del mero 'mordi e fuggi' tipico del fast tourism: ecco perché puntiamo a un rapido avvio del tavolo al Mise sulle direttrici future che il comparto dovrà seguire per una pronta ripartenza".