25 novembre 2021
25 novembre 2021

Ore 17:50 - Violenza e accesso delle donne al pronto soccorso

ISTAT

Nell’ambito dell’Accordo Istat-Ministero della Salute firmato il 20 novembre 2019, per “l’alimentazione della Banca dati sulla violenza di genere con i flussi informativi sanitari”, è proseguita anche nel 2021 la collaborazione tra i due enti, permettendo in tal modo di approfondire la conoscenza della situazione delle donne che si rivolgono al percorso dell’emergenza e dell’accoglienza delle stesse da parte degli operatori sanitari.

Il 24 novembre 2017 sono state adottate le linee guida nazionali rivolte alle aziende sanitarie e ospedaliere per garantire un intervento adeguato e integrato nel trattamento delle conseguenze fisiche e psicologiche che la violenza maschile produce sulla salute della donna. Le linee guida delineano un percorso per le donne che subiscono violenza, a partire dal triage ospedaliero fino al loro accompagnamento o orientamento, se consenzienti, ai servizi pubblici e privati dedicati.

Il Ministero della salute, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, ha realizzato una formazione su piattaforma FAD dedicata agli operatori sanitari e non (Assistenti sociali, Forze dell’ordine, Giuristi), che operano presso, oppure in collegamento, con il Pronto Soccorso. L’iniziativa di formazione, il cui obiettivo è quello di favorire la piena divulgazione delle “Linee Guida Nazionali”, è stata realizzata tra il gennaio e il settembre 2020 e ha visto il coinvolgimento di 26.347 professionisti e 642 Pronto Soccorso di tutte le Regioni italiane. I risultati preliminari del Corso FAD evidenziano che gli operatori coinvolti sono rappresentati per il 51,8% da operatori dell’area infermieristica-ostetrica, per il 13,7% da medici, per il 4,5% da psicologici, per il 4% da professionisti non sanitari. Il programma di formazione era stato precedentemente sperimentato, in modalità blended, nell’ambito del progetto realizzato nel 2015-2017, mirato al rafforzamento delle reti territoriali per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere e rivolto inizialmente a 636 operatori di 28 Pronto Soccorso in 4 Regioni (Lombardia, Lazio, Campania, Sicilia).

L’emergenza sanitaria ha determinato un aumento della pressione sulle strutture sanitarie, mettendo a dura prova il sistema ospedaliero e i pronto soccorso, ha avuto un forte impatto sull’accessibilità dei servizi, anche quelli di emergenza-urgenza. I dati sugli accessi al Pronto Soccorso (flusso informativo EMUR-PS) consentono di misurare alcuni effetti della pandemia anche in relazione agli accessi delle donne vittime di violenza.

Nel 2020 si sono registrati circa 6 milioni di accessi al Pronto Soccorso di donne, di cui quasi 5.500 con l’indicazione di diagnosi di violenza (9,2 ogni 10 mila accessi). Il totale degli accessi per qualsiasi diagnosi nell’anno della pandemia ha subito una diminuzione del 40% rispetto al 2019, mentre quelli con diagnosi di violenza sono diminuiti in misura minore (28%).

Nel periodo precedente all’emergenza sanitaria (2014-2019) si è registrato un numero crescente di accessi al PS di donne con diagnosi di violenza, da circa 3.300 nel 2014 a oltre 7.600 nel 2019 (+133%), a fronte di un aumento degli accessi totali pari al 4% negli stessi anni. L’incidenza di tali accessi rispetto agli accessi totale è quindi cresciuta da 3,4 ogni 10 mila nel 2014 a 7,7 nel 2019. Tale andamento può dipendere da una maggiore capacità degli operatori sanitari del PS di “riconoscere” i casi di violenza, anche grazie alle attività formative messe in campo da Ministero della Salute in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, oltre che da una maggiore diffusione del fenomeno
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