16 ottobre 2023

100 euro al mese in più in busta paga

Bonus confermato per il 2023 e per il 2024

Autore: Antonio Tursi
Lo sapete che per molti la busta paga è più alta? Il bonus 100 per i lavoratori dipendenti è stato confermato per il 2023 e per il 2024. Si tratta di 100 euro al mese in più che ricevete direttamente in busta paga. Il bonus, attivo già da diversi anni, riduce la pressione fiscale con un contributo economico per il lavoro dipendente. E non concorre alla formazione del reddito.

Ci sono delle novità sul Bonus 100, relative alle soglie di reddito che beneficiano di questo aiuto.

Spieghiamo di seguito, come funziona e chi riceve il bonus.

Cos’è il bonus 100 e come verificare l’accredito - Il Bonus fiscale da 100 euro ha sostituito il cosiddetto “Bonus Renzi” ed è una integrazione al reddito concessa ad alcune categorie di lavoratori dipendenti. La misura è strutturale, quindi è definitiva e, dunque, sarà confermata anche nel 2024, salvo eventuali cambi di rotta del Governo.

Rientra tra le misure a favore dei titolari di redditi da lavoro dipendente e di taluni redditi ad essi assimilati, al fine di ridurre il cuneo fiscale.
I beneficiari dell’agevolazione ricevono 100 euro direttamente in busta paga. Verificate che vi siano stati accreditati i soldi del Bonus in busta cercando la voce descrittiva “Trattamento integrativo L. 21/2020”.

Requisiti - Le regole per ricevere il Bonus sono queste:
  • i lavoratori con reddito fino a 15mila euro continuano a percepire il Bonus in busta paga per intero, fino ad un massimo di 1.200 euro l’anno;
  • i lavoratori con reddito fino a 28mila euro, percepiscono il reddito solo se la somma delle detrazioni fiscali spettanti supera l’imposta lorda dovuta. L’importo del credito IRPEF è determinato dalla differenza tra le detrazioni e l’imposta lorda, fino ad un massimo di 1.200 euro l’anno (100 euro al mese), dunque può essere anche ridotto.
Chi percepisce il bonus - Nello specifico possono accedere al Bonus da 100 euro tutti i titolari di reddito di lavoro dipendente e di redditi assimilati a quelli da lavoro dipendente, che risultano in possesso di uno dei seguenti requisiti di reddito:
  • reddito complessivo non superiore a 15.000 euro annui
  • reddito complessivo annuo compreso tra 15.000 e 28.000 euro, a condizione che la somma delle detrazioni spettanti sia inferiore all’imposta dovuta.
Per redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente si intendono le seguenti tipologie di reddito:
  • compensi percepiti dai lavoratori soci delle cooperative
  • indennità e compensi percepiti a carico di terzi dai lavoratori dipendenti per incarichi svolti in relazione a tale qualità
  • borse di studio o assegni, premi o sussidi per fini di studio o addestramento professionale
  • redditi derivanti da rapporti di collaborazione coordinata e continuativa;
  • remunerazioni dei sacerdoti
  • prestazioni pensionistiche di cui al D.lgs 21 aprile 1993, n. 124, comunque erogate
  • compensi per lavori socialmente utili in conformità a specifiche disposizioni normative.
Chi sono gli esclusi - Non hanno diritto al Bonus 100 le seguenti categorie di soggetti:
  • coloro che percepiscono i redditi da pensione di cui all’articolo 49, comma 2, lett. a), del TUIR;
  • i titolari di redditi professionali;
  • i titolari di partita IVA in forma autonoma o di impresa.
Quali sono le detrazioni - Le detrazioni da considerare sono:
  • quelle previste dal TUIR di cui agli articoli 12 e 13, comma 1, articolo 15, comma 1, lettere a) e b), e comma 1-ter, limitatamente agli oneri sostenuti in dipendenza di prestiti o mutui contratti fino al 31 dicembre 2022 per l’anno 2023 e nel caso fino al 31 dicembre 2023 per l’anno 2024;
  • quelle previste dal TUIR di cui all’articolo 15, comma 1, lettera c), e 16-bis, nello specifico, le detrazioni per:
    • familiari a carico;
    • redditi da lavoro dipendente;
    • mutui agrari e immobiliari;
    • spese sanitarie;
    • spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici.
Conguagli - Il Bonus può essere erogato sia mensilmente che a fine anno proprio perché viene stabilito in base al reddito annuo del lavoratore. In funzione di questo, a fine anno i lavoratori che hanno percepito il Bonus mensilmente possono ottenere un conguaglio a credito, nel caso in cui non abbiano ricevuto quello che gli spettava o a debito nel caso in cui abbiano ricevuto il bonus in misura maggiore del dovuto. Il conguaglio generalmente arriva entro il 31 dicembre dell’anno di imposta successivo a quello interessato.
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