24 ottobre 2023

Infortuni sul lavoro, quando fare domanda e quando è responsabilità dell’azienda

Autore: Antonio Tursi
Ogni anno gli infortuni sul lavoro sono un grido di allarme. Il 2023 però sembra un anno caratterizzato più dalle malattie professionali, in crescita rispetto agli anni precedenti, mentre gli infortuni, specie quelli mortali, al momento sono in lieve calo rispetto al 2022. Ma cosa possiamo fare in caso di infortunio sul lavoro? Come funziona il sistema assicurativo per le aziende e i lavoratori?

Cosa fa l’INAIL (istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro) – L’Inail tutela il lavoratore contro i danni fisici ed economici derivanti da infortuni causati dall’attività lavorativa e malattie professionali.

Con l’assicurazione il datore di lavoro è esonerato dalla responsabilità civile conseguente all’evento lesivo subìto dai propri dipendenti, salvo i casi in cui, sia riconosciuta la sua responsabilità per reato commesso con violazione delle norme di prevenzione e igiene sul lavoro.

All’assicurazione sono tenuti tutti i datori di lavoro che occupano lavoratori dipendenti e lavoratori parasubordinati nelle attività che la legge individua come rischiose. Gli artigiani e i lavoratori autonomi dell’agricoltura sono tenuti ad assicurare anche sé stessi.

Chi è tutelato dall’INAIL - Sono tutelati dall’Inail tutti coloro che, addetti ad attività rischiose, svolgono un lavoro comunque retribuito alle dipendenze di un datore di lavoro, compresi i sovrintendenti ai lavori, i soci di società e cooperative, i medici esposti a Raggi X, gli apprendisti, i dipendenti che lavorano a computer e registratori di cassa e, anche, i soggetti appartenenti all'area dirigenziale e gli sportivi professionisti dipendenti. Sono, inoltre, tutelati gli artigiani e i lavoratori autonomi dell’agricoltura e i lavoratori parasubordinati che svolgono attività di collaborazione coordinata e continuativa.

L’evoluzione dei processi lavorativi e la costante introduzione di tecnologie sempre più avanzate ha imposto l’estensione dell’obbligo assicurativo Inail a quasi tutte le attività della produzione e dei servizi.

Le tipologie di attività rischiose - Le tipologie di attività rischiose sono suddivise in due grandi gruppi:
  • le attività svolte attraverso l’utilizzo di macchine.
  • le attività che, per loro natura, presentano un elevato grado di pericolosità, ad esempio: lavori edili e stradali, esercizio di magazzini e depositi, nettezza urbana, vigilanza privata, trasporti, allestimento, prova o esecuzione di pubblici spettacoli.
Come funziona il sistema assicurativo per aziende e lavoratori - Il rapporto assicurativo ha inizio con la presentazione all’Inail della denuncia dell’attività esercitata; tuttavia, anche in assenza della denuncia iniziale, il lavoratore è comunque garantito sin dall’inizio dell’attività assicurata in base al principio dell’automaticità delle prestazioni.

Ma attenzione: il principio dell’automaticità delle prestazioni non opera per i lavoratori autonomi (artigiani titolari di azienda e coltivatori diretti) se non sono in regola con il versamento dei premi. Il diritto alle prestazioni resta sospeso fino all’avvenuta regolarizzazione contributiva.

Il costo dell’assicurazione a carico del datore di lavoro - Il datore di lavoro, nel momento in cui inizia la propria attività lavorativa, deve presentare all’Inail la denuncia dei lavori (cd. denuncia di esercizio o di iscrizione telematica) per la valutazione dei rischi ed il calcolo del premio di assicurazione.

Ogni variazione successiva alla presentazione della denuncia di iscrizione o di esercizio deve essere denunciata all’Inail sempre tramite i servizi telematici.

Il costo dell'assicurazione, il cosiddetto premio, è a carico del datore di lavoro.

Qualora il datore di lavoro versi in situazione di temporanea difficoltà può chiedere di effettuare il pagamento rateale del premio. In caso di mancato o tardivo pagamento del premio sono applicate sanzioni civili.

Come calcolare il premio INAIL 2023 - Il minimale per l'anno corrente passa a 53,95 euro a causa dell’inflazione, cioè al 9,5% dell'importo del minimo Inps in vigore al 1° gennaio 2023 (pari a 567,94 euro mensili). Rapportato al mese, cioè a 26 giorni, il minimale è pari a 1.402,70 euro (per l'anno 2022 era di 1.297,66 euro).

Come e quando fare domanda in caso di infortuni - La "Denuncia/comunicazione di infortunio" deve essere inoltrata dal datore di lavoro all'Inail in caso di infortuni sul lavoro dei lavoratori, dipendenti o assimilati, che siano prognosticati non guaribili entro tre giorni escluso quello dell’evento. Per gli infortuni con prognosi di almeno un giorno, escluso quello dell'evento, è necessario inoltrare la "Comunicazione di infortunio" dall’area prevenzione.

Quando avviene il pagamento da parte dell’INAIL - L'Inail, una volta accertata la dinamica e la regolarità dell'infortunio, potrà corrispondere al lavoratore l'indennità con una percentuale rispetto alla retribuzione media giornaliera del:
  • 60% dal giorno dell’incidente fino a 3 giorni successivi
  • 60% dal 5° fino al 90° giorno di convalescenza,
  • 75% dal 91° giorno fino alla guarigione clinica.
Nel caso in cui ci siano lesioni con prognosi superiore ai 40 giorni, però, scatta il procedimento penale che si instaura d'ufficio. Questo significa che il procedimento penale avrà inizio anche in assenza di querela della persona offesa.

L’Inail per pagare ha un tempo massimo di 30 giorni dalla data di ricezione del certificato medico definitivo.

Ricordiamo infine che le rendite Inail, esclusa l'indennità giornaliera per inabilità temporanea assoluta, non costituiscono reddito e quindi non hanno alcuna rilevanza ai fini fiscali.

Quando l’azienda è responsabile? - Il datore di lavoro risulta sempre e comunque responsabile in caso di infortunio sul lavoro, quando manca l'attuazione di misure specifiche previste dalla legge o esigibili in termini di prudenza, perizia, e diligenza del buon padre di famiglia, idonee a impedirne l'evento lesivo. L’azienda risponde anche per le condotte dei propri dipendenti. Il datore di lavoro che non adempie agli obblighi di informazione e formazione gravanti su di lui e sui suoi delegati risponde, a titolo di colpa specifica, dell’infortunio dipeso dalla negligenza del lavoratore che nell’espletamento delle proprie mansioni, ponga in essere condotte imprudenti, trattandosi di conseguenza diretta e prevedibile dell’inadempienza degli obblighi formativi.

Quante sono state le denunce di infortunio quest’anno? I dati INAIL - Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail nei primi 8 mesi dell’anno, sono state 383.242 (-20,9% rispetto ad agosto 2022), 657 delle quali con esito mortale (-3,0% rispetto ad agosto 2022).

Meno donne ma più giovanissimi - A livello nazionale, rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, abbiamo osservato un decremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 429.161 del 2022 ai 323.946 del 2023 (-24,5%), mentre quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, hanno fatto registrare un aumento del 7,0%, da 55.400 a 59.296.

Dall’analisi per classi di età emergono diminuzioni in tutte le fasce tranne quella degli under 20, che registra un +12,6% dovuto principalmente all’aumento infortunistico degli studenti.

Malattie professionali - Le denunce di malattia professionale presentate all’Inail al 31 agosto 2023, sono state 48.514, oltre novemila in più rispetto allo stesso periodo del 2022 (+23,2%). Nel 2022 l'Inail ha fornito circa 7,3 milioni di prestazioni sanitarie per infortuni e malattie professionali, mentre le prestazioni per 'prime cure' effettuate presso i 128 ambulatori dell'Istituto sono state più di 521mila. Le patologie denunciate sono quelle del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio, seguite dai tumori e dalle patologie del sistema respiratorio.
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