23 novembre 2023

Stop a imballaggi e confezioni monouso

Cosa cambia con il nuovo regolamento UE

Autore: Valentina Vitale
Ieri, mercoledì 22 novembre, il Parlamento europeo, a larga maggioranza, ha votato il regolamento europeo sugli imballaggi (Ppwr, acronimo che sta per Packaging and Packaging Waste Regulation). Con 426 voti favorevoli, 125 contrari e 74 astenuti la plenaria ha approvato un testo più morbido, rispetto alla proposta iniziale della Commissione. Diversi emendamenti, presentati dai gruppi di maggioranza, sono stati infatti inseriti passati sulla proposta di regolamento.

Con il voto di ieri il P.E. ha definito la sua posizione negoziale. Il Consiglio Ue la definirà il 18 dicembre e si procederà poi con il trilogo, che inizierà probabilmente a gennaio 2024.

Numeri drammatici e obiettivi - Nel 2018, gli imballaggi hanno generato un fatturato di 355 miliardi di euro nell'UE. Dal 2009 al 2021 questa tipologia di rifiuti è aumentata da 66 a 84 milioni di tonnellate nei Paesi Ue. Ogni europeo genera in media 188,7 chili di rifiuti di imballaggio all’anno. Una cifra in costante aumento che, in assenza di correttivi e regole più stringenti, si stima che potrebbe salire fino a 209 kg pro capite entro il 2030. L’obiettivo fissato dalle nuove regole del Ppwr prevede una riduzione graduale dei rifiuti da imballaggi: il 5% entro il 2030, il 10% per il 2035 e il 15% entro il 2040. I deputati hanno poi proposto obiettivi specifici di riduzione dei rifiuti per gli imballaggi in plastica: 10% entro il 2030, 15% entro il 2035 e 20% entro il 2040.

Cosa cambia – L’obiettivo è ridurre la quantità di rifiuti prodotti nei Paesi dell’Unione Europea eliminando gli imballaggi superflui, intensificando l’attività di riciclo e puntando con più convinzione sulla pratica del riutilizzo.

La principale novità introdotta dal provvedimento riguarda lo stop alla produzione e all’uso di alcuni imballaggi monouso a partire dal 31 dicembre 2027. Nel dettaglio: i sacchetti di plastica leggeri inferiori a 15 micron e le confezioni monouso utilizzate per i prodotti di ortofrutta inferiori a un chilo e mezzo ovvero, solo per citarne alcuni: buste dell’insalata, reti delle arance, cestini dei pomodori.

Le nuove regole interesseranno anche la piccola distribuzione e i punti vendita come bar, ristoranti e alberghi. Da dove dovranno sparire: le confezioni di shampoo o altri liquidi inferiori a 50ml, le bustine monoporzione di maionese, ketchup, zucchero, sale o altri condimenti. I titolari dei locali dovranno comunque garantire ai consumatori la possibilità ai clienti di usufruire di questi ingredienti, in altro modo come, ad esempio, portare e usare il proprio contenitore da ricaricare sul posto.

Divieto per le sostanze chimiche per sempre - Per prevenire effetti negativi sulla salute, i deputati hanno chiesto di vietare l’uso delle cosiddette “sostanze chimiche per sempre” aggiunte intenzionalmente (sostanze alchiliche perfluorate e polifluorurate o Pfas) e del bisfenolo A negli imballaggi a contatto con gli alimenti.

Eccezioni - Nel testo sugli imballaggi approvato dall’Eurocamera sono state inserite, attraverso emendamenti presentati dalla maggioranza, alcune eccezioni. Sono, per esempio, esclusi in via temporanea gli imballaggi alimentari in legno e cera. Le norme adottate dai deputati prevedono che tutti gli imballaggi siano riciclabili, infatti, viene sostenuta la raccolta differenziata del 90% dei materiali contenuti negli imballaggi (plastica, legno, metalli ferrosi, alluminio, vetro, carta e cartone) entro il 2029.

Deroghe –Tra le varie deroghe richieste, in particolare c’è una deroga per tutti quei paesi che, come l’Italia, negli ultimi anni hanno investito in un sistema di riciclo ad alta qualità. L’Italia, infatti, è oggi un paese tra i più efficienti a livello europeo. La deroga prevede che chi raggiungerà l’85% di quota di riciclo degli imballaggi interessati sarà infatti esentato dall’obbligo di riuso. Inoltre anche i comparti chiave del nostro settore agro-alimentare vengono esclusi da questo regolamento, limitando al massimo il rischio di maggiori sprechi alimentari: a partire dalle le indicazioni geografiche fino all’ortofrutta e al florovivaismo, dai vini alle bevande alcoliche, fino alle bioplastiche e ai contenitori in carta del settore della ristorazione. Queste modifiche sono state valutate come grandi dal governo italiano, tanto che il vicepremier Antonio Tajani ha pubblicato sul suo profilo X: “Oggi al Parlamento europeo grande vittoria di Forza Italia e del Ppe con importanti modifiche al regolamento sugli imballaggi. Bloccata la deriva populista sul riuso spinto che penalizza industria e agricoltura”.
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