Antiriciclaggio: segnali positivi dal MEF

Come annunciato nei giorni scorsi, è stato avviato ieri, con la prima riunione tenutasi presso il MEF alla presenza del Vice Ministro dell’Economia, Luigi Casero, il Tavolo tecnico sull’antiriciclaggio che vede coinvolto, tra gli altri, il CNDCEC.

Si tratta di uno dei primi obiettivi realizzati dai Commercialisti all’interno delle tante richieste che – soprattutto di recente, nel contesto della protesta manifestata lo scorso dicembre ed approdata allo sciopero proclamato per il prossimo 26 febbraio – la Categoria ha mosso alle Istituzioni nel verso di una maggiore considerazione delle proprie esigenze e del proprio ruolo nei processi decisionali che la riguardano.

Oltre ad una delegazione di commercialisti guidata dal neopresidente del Consiglio Nazionale, Massimo Miani, erano presenti pure i rappresentanti dei Consigli Nazionali degli Avvocati, dei Notai e dei Consulenti del Lavoro.

Soddisfatti i Commercialisti dopo questo primo incontro, nell’aver constatato – come ha riportato il Presidente Miani – “l’apertura, da parte del Ministero, alle istanze delle professioni destinatarie degli obblighi antiriciclaggio, emersa nel corso della riunione”.

Tra gli argomenti che i commercialisti, in relazione all’attuale normativa antiriciclaggio, hanno inteso sottoporre ad attenzione ai fini di una revisione, si evidenziano in particolare: la riformulazione degli oneri formali a carico degli studi professionali; la delimitazione dell’ambito soggettivo e oggettivo di applicazione degli obblighi di adeguata verifica della clientela; la riduzione dell’entità delle sanzioni minime e massime.

In proposito l’auspicio del Presidente Miani è stato che le osservazioni formulate dai Commercialisti riguardo alla bozza di decreto di recepimento della quarta direttiva antiriciclaggio vengano ampiamente recepite nel testo definitivo.

Quanto agli esiti più immediati del Tavolo appena avviato, Miani si è espresso positivamente in ordine alla dichiarazione del Ministro Casero relativa all’intenzione di un reinserimento della norma che esclude dall’applicazione degli obblighi di adeguata verifica l’attività di redazione e trasmissione delle dichiarazioni fiscali e gli adempimenti in materia di amministrazione del personale.