1 luglio 2023

“Noi” siamo diversi da “loro”

Autore: Direttore Antonio Gigliotti
Non è possibile! Più si discute di calendario fiscale, della sua inadeguatezza, della necessità di una proroga sul termine di versamento delle imposte sul reddito, più l’Amministrazione finanziaria agisce per oberare i commercialisti con adempimenti del tutto differibili. Piovono numerosi sui contribuenti i controlli di regolarità formale delle dichiarazioni dei redditi previsti dall’articolo 36-ter del Decreto del Presidente della Repubblica n. 600 del 1973. A raccoglierli i loro consulenti.

Trenta giorni. Sono quelli a disposizione dei contribuenti per fornire all’Amministrazione finanziaria dati che in buona parte potrebbero essere già a sua disposizione, se solo le banche dati della pubblica amministrazione fossero davvero integrate fra loro. Si pensi agli oneri deducibili relativi ai contributi previdenziali ed assistenziali obbligatori e/o ai contributi volontari versati alla gestione della forma pensionistica obbligatoria di appartenenza, indicati al rigo RP21, LM7 (colonna 2) e LM35 (colonna 2).

Procedure a volte inutili, con l’aggravante. Su dodici mesi a disposizione viene naturale chiedersi perché tali comunicazioni, oggetto di un invio massivo, e al tempo stesso invasivo, debbano verificarsi nel momento dell’anno fiscale in cui gli attori protagonisti del settore tributario, i commercialisti, sono impegnati nella redazione delle dichiarazioni dei redditi. Non è possibile farlo a settembre, una volta passata la grande ondata delle scadenze di metà anno?

Dietro i gesti di intesa e la buona volontà di facciata, l’Amministrazione finanziaria non perde occasione di rimarcare il proprio ruolo e prendere le distanze dagli operatori del settore fiscale. Con queste premesse “noi” e “loro” non potremo mai collaborare, se alla prima occasione viene perpetrato il tradimento. Perché l’obiettivo delle richieste documentali non sono i contribuenti, del tutto ignari della complessità delle procedure fiscali, ma i loro consulenti, prigionieri nel proprio ruolo di intermediari del fisco.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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