Nell’attesissimo Consiglio del ministri di domani, chiamato a varare gli ultimi quattro decreti attuativi sul Jobs act (L. n. 183/2014), particolare attenzione verrà dedicata alla nuova Agenzia nazionale per le politiche attive e il lavoro (ANPAL), recante l’obiettivo ultimo di sostenere e rendere maggiormente dinamico il mercato del lavoro italiano. Le Commissioni parlamentari competenti (Commissioni Lavoro di Camera e Senato), infatti, hanno espresso pareri che richiedono al Governo una particolare attenzione nel redigere il testo normativo definitivo, invitandolo a tener conto anche delle intese raggiunte in sede di Conferenza Stato-Regioni del 30 luglio 2015, valido per il biennio 2015-2016. Tale Accordo, in pratica, assicura la continuità di funzionamento dei Centri per l’impiego con affidamento integrale della gestione operativa delle politiche attive e della responsabilità dei Centri esclusivamente in capo alle Regioni.
ANPAL – La nuova Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, formata dalle strutture regionali per le Politiche attive del Lavoro, dall’INPS, dall’INAIL, dalle Agenzie per il lavoro e dagli altri soggetti autorizzati all’attività di intermediazione, dagli enti di formazione e da Italia Lavoro e ISFOL, avverrà senza nuovi oneri a carico della finanza pubblica. Tutte le risorse necessarie al suo funzionamento saranno infatti trasferite dal Ministero del Lavoro e dall’ISFOL, dei quali sarà effettuata una conseguente riorganizzazione.
In tal contesto, il Ministero del Lavoro ha il compito di fissare le linee di indirizzo triennali e obiettivi annuali in materia di politiche attive e definirà i livelli minimi che le prestazioni devono avere su tutto il territorio nazionale.
Per garantire i livelli essenziali di prestazioni in materia di servizi e politiche attive del lavoro, Ministero del lavoro, Regioni e Province autonome definiranno, un Piano finalizzato all’erogazione delle politiche attive mediante l’utilizzo coordinato di fondi (nazionali, regionali e del Fondo Sociale Europeo). Allo stesso scopo il Ministero del Lavoro stipulerà, con ogni Regione e con le Province autonome, una convenzione per regolare i rapporti e gli obblighi concernenti la gestione dei servizi per l’impiego e delle politiche attive del lavoro.
Il Ministero del Lavoro controllerà quindi il rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni su tutto il territorio nazionale e monitorerà le politiche occupazionali.
Albo nazionale – È prevista, inoltre, l’istituzione di un Albo nazionale dei soggetti accreditati a svolgere funzioni in materia di politiche attive del lavoro, un Sistema informativo delle politiche del lavoro e il fascicolo elettronico del lavoratore. All’istituzione dell’Albo provvederà l’ANPAL. L’obiettivo è quello di valorizzare le sinergie tra soggetti pubblici e privati e di rafforzare le capacità di incontro tra domanda e offerta di lavoro. Mentre il Sistema informativo e il fascicolo elettronico del lavoratore mirano a una migliore gestione del mercato del lavoro e del monitoraggio delle prestazioni erogate.
Per semplificare gli adempimenti per i datori di lavoro, si prevede che le comunicazioni di assunzione, trasformazione e cessazione dei rapporti di lavoro (comprese quelle relative alla gente di mare), dovranno essere effettuate in via telematica. Le informazioni del Sistema informativo rappresenteranno la base per la formazione del fascicolo elettronico del lavoratore, liberamente accessibile da parte degli interessati. Tutte le informazioni contenute nel Sistema informativo saranno messe a disposizione delle Regioni e delle Province. Ci sarà anche un Albo nazionale degli enti accreditati a svolgere attività di formazione professionale.
Fondi interprofessionali - Quanto ai Fondi interprofessionali e bilaterali che faranno anch’essi parte della Rete - l’ANPAL eserciterà la vigilanza su di essi, riferendo al Ministero del Lavoro. In vista di un più efficace inserimento e reinserimento nel mercato del lavoro si prevede che Regioni e Province autonome costituiscano uffici territoriali, denominati Centri per l’impiego, per svolgere, nei confronti dei disoccupati, disoccupati parziali e soggetti a rischio di disoccupazione, attività di orientamento, ausilio, avviamento alla formazione e accompagnamento al lavoro.
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