12 aprile 2013

CCNL domestici. Busta paga più pesante

Aumentano i minimi retributivi delle colf e badanti.
Autore: Redazione Fiscal Focus

Premessa – Dopo due anni di trattative, il 9 aprile scorso è stato finalmente raggiunta l'intesa per il rinnovo del CCNL lavoro domestico tra Filcams, Fisascat, UILTuCS e Federcolf in rappresentanza dei lavoratori e Fidaldo e Domina per la parte datoriale. L’accordo, in particolare, ha previsto aumenti salariali a decorrere dal 1° gennaio 2014 e nuove tutele per le lavoratrici madri, che vanno nella direzione di un recupero del potere d’acquisto calcolato attraverso gli indici ISTAT, pari a 19 euro mensili ripartiti in tre tranche. Il CCNL rinnovato scadrà il 31 dicembre 2016.

L’aumento salariale – L’aumento retributivo sarà recuperato in tre anni nel seguente modo: gennaio 2014 (7 euro); gennaio 2015 (6 euro); gennaio 2106 (6 euro). Nel dettaglio, l’incremento – che verrà effettuato sui minimi retributivi comprensivi degli aumenti pattuiti - interessa i lavoratori conviventi inquadrati nel livello B super della Tabella A e in misura proporzionale per gli altri livelli/tabelle. Al riguardo, si ricorda che il CCNL del lavoro domestico prevede un meccanismo di adeguamento annuale delle retribuzioni minime che garantiscono almeno il recupero dell’80% dell’inflazione.

Maggiori tutele – Per quanto riguarda le tutele delle lavoratrici madri, le organizzazioni sindacali – in attesa del recepimento della Convenzione Internazionale ILO n. 189 sul lavoro domestico dignitoso - hanno deciso di accogliere la disponibilità delle controparti a un prolungamento dei tempi di preavviso per le lavoratrici madri. L'ipotesi definitiva del CCNL sarà ufficializzata entro il 31 maggio, che verrà poi sottoposta alle consultazioni nei territori nel corso del mese di giugno, e giungerà quindi alla firma definitiva.

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