6 marzo 2012

Lavoratori stranieri. Parte il permesso a punti

Dal 10 marzo, il lavoratori stranieri che richiedono un permesso almeno biennale dovranno adeguarsi all’accordo di integrazione con lo Stato

Autore: Redazione Fiscal Focus
Premessa - Come a scuola, con 30 crediti si è “promossi” e si ottiene il permesso di soggiorno; con 16 e fino a 30 crediti si è “rimandati” e si ha un anno a disposizione per recuperare; mentre con un punteggio inferiore o pari a zero si è “bocciati”. Ma in questo caso la bocciatura significa espulsione. Sono queste in sostanza le regole, contenute nel D.P.R. n. 179/2011, che dal 10 marzo prossimo i lavoratori stranieri dovranno rispettare per ottenere il permesso di soggiorno.

I soggetti interessati – L’accordo di integrazione fra lo straniero e lo Stato riguarda tutti gli stranieri di età compresa fra i 16 e i 65 anni che entreranno in Italia, per la prima volta, e chiederanno il permesso di soggiorno di durata almeno biennale.

I soggetti esclusi –Il regolamento non opera nei confronti dei minori non accompagnati o legalmente affidati e agli stranieri soggiornanti per motivi umanitari sulla base di un progetto di assistenza e integrazione sociale. Per il minore che ha compiuto 16 anni, l’accordo è firmato dai genitori o da chi esercita la potestà genitoriale.

L’accordo – Lo straniero che intende ottenere il permesso di soggiorno deve recarsi presso lo Sportello Unico per l’Immigrazione o alla Questura, dove firmerà un accordo, in duplice originale, di cui uno viene consegnato al soggetto che ne ha fatto richiesta, tradotto nella lingua da lui riconosciuta, oppure, se ciò non è possibile, in inglese, francese, spagnolo, arabo, cinese, albanese, russo o lingua filippina. All’atto della sottoscrizione dell’accordo, lo straniero accumulerà già 16 crediti, che corrisponde al livello A1 di conoscenza della lingua italiana.

Il meccanismo – Affinché il richiedente possa ottenere il permesso di soggiorno, dovrà impegnarsi a cumulare, nell’arco di due anni, almeno 30 crediti, i quali possonoaumentare frequentando i corsi gratuiti, ma anche con l'iscrizione al sistema sanitario nazionale (4 punti), dimostrando di avere un'attività commerciale (4 punti) o una casa (fino a 12 punti), di conoscere bene l'italiano (fino a 30 punti) o di essere in possesso di un titolo di studio (da 4 crediti per la licenza media fino a un massimo di 64 per un dottorato di ricerca). Tuttavia, gli stranieri dovranno stare ben attenti sulla loro vita sociale, in quanto i crediti potranno anche essere decurtati qualora lo straniero subisce: una condanna penale anche non definitiva (da 2 a 25 punti); misure di sicurezza personali (da 6 a 10 punti); una sanzione per illeciti amministrativi o tributari (da 2 a 8 punti).

La verifica - Un mese prima della scadenza del biennio scatta la verifica: se si raggiungono i 30 - o più - crediti, il percorso è completato e viene concesso il permesso di soggiorno. Se invece i crediti ottenuti vanno da 16 a 30 l'accordo viene prorogato di un anno per dare la possibilità di raggiungere la soglia dei 30. Per chi ha punti inferiori o pari a zero invece non c'è scelta: espulsione immediata.

Le agevolazioni –Inoltre, allo straniero che ha raggiunto più di 40 crediti, vengono concesse delle agevolazioni per la partecipazione ad attività culturali o formative, erogate da soggetti individuati dal Ministero del Lavoro.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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