26 marzo 2014

Quota 96. La pensione si allontana

Nessuna luce in fondo al tunnel per gli oltre 4 mila dipendenti della scuola, bloccati dalla riforma previdenziale Monti-Fornero

Autore: Redazione Fiscal Focus
Premessa – Muro del Governo sui c.d. “quota 96”. La possibilità per gli oltre 4 mila dipendenti (tra cui docenti, personale Ata ed educatori) di poter accedere alla pensione con i requisiti pre riforma Fornero (L. n. 214/2011), al momento, rimane un sogno irrealizzabile. I conti del comparto scuola non riescono a essere sanati e la proposta di legge avanzata dalla parlamentare Manuela Ghizzoni è destinata a insabbiarsi.

Quota 96 –
In particolare, stiamo parlando di coloro che con 60 anni di età e 36 di servizio e 61 di età e 35 di servizio, potevano accedere alla pensione e lasciare il lavoro. Possibilità stroncata con l’entrata in vigore della legge di riforma delle pensioni targata Fornero (L. 214/2011). Infatti, nonostante gli interessati avessero maturato i requisiti entro i termini della legge Fornero, ma con la sola differenza della data di fine anno, che per il mondo della scuola coincide con il mese di agosto anziché quello di dicembre, non sono potuti andare in pensione.

Il blocco –
A confermare il blocco del Ddl Ghizzoni, è intervenuto nei giorni scorsi il sottosegretario all’Economia, Pierpaolo Baretta, affermando l’assenza di finanze per garantire l’assegno ai dimenticati della scuola della legge Fornero. In ogni caso, il sottosegretario ha enunciato l’obbligo di intervenire, innanzitutto, al conteggio preciso delle risorse necessarie a garantire gli assegni, e alla descrizione specifica della platea completa dei Quota 96. Punto, questo, piuttosto chiaro visto che è già tenuta un’indagine ufficiale, che ha quantificato proprio in 4mila i potenziali interessati di un’eventuale sanatoria su questo gruppo di lavoratori. L’unico problema è che a questi lavoratori l’eventuale pensione con i requisiti antecedenti alla legge del 2012 dovrebbe essere concessa a partire dal 31 agosto dello stesso anno, dunque con un esborso superiore a quanto il numero dei pensionabili lascerebbe intendere. Si resta in attesa per ulteriori sviluppi.
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