7 luglio 2022

Per la tutela della gravidanza delle professioniste scendano in campo le associazioni

Autore: Direttore Antonio Gigliotti
È già un piccolo successo vedere che ben tre forze politiche facenti parte di maggioranza ed opposizione depositino un emendamento contenente le Disposizioni per la sospensione della decorrenza di termini relativi ad adempimenti tributari a carico della libera professionista in caso di gravidanza.

Significa che c’è un problema e che quel problema deve essere risolto.

L’emendamento depositato da Azione, FdI e Lega prevede che compatibilmente con l'inabilità temporanea all'esercizio dell'attività professionale comportata dalle esigenze della libera professionista, i quattordici giorni precedenti la presunta data del ricovero ospedaliero ordinario per il parto e le 14 settimane successive allo stesso, o a partire dalla giornata stessa della data del ricovero ospedaliero d'urgenza per il parto e le 14 settimane successive allo stesso nessuna responsabilità è imputata alla professionista o al suo cliente a causa dell'inadempimento entro la scadenza di un obbligo in favore della Pubblica Amministrazione per l'adempimento sia di una prestazione a carico del cliente da eseguire da parte del libero professionista sia di una prestazione riconducibile agli adempimenti propri del professionista nei confronti della Pubblica Amministrazione.

I beneficiari di tale provvedimento saranno tutte quelle persone che esercitano come attività principale una delle attività di lavoro autonomo, o persona fisica che svolge attività di impresa o amministratrice di società anche se non iscritta ai relativi albi professionali; e che nell’ambito della loro attività professionale devono adempiere nei confronti della pubblica amministrazione i propri obblighi di natura tributaria e/o contributiva e/o assicurativa e/o previdenziale e/o di accertamento e/o giudiziaria.

Depositare un emendamento è tuttavia condizione necessaria ma non sufficiente.

Serve un salto di qualità pari a quello fatto nel dare la spinta propulsiva a fare approvare l’emendamento che oggi garantisce la tutela della malattia dei professionisti nella Legge di Bilancio 2022.

Serve che tutte le associazioni di categoria si uniscano come fatto dopo la tragedia della collega Anna Imbruncè, venuta a mancare mentre coadiuvava il marito nell’assolvimento degli adempimenti fiscali con una flebo al braccio durante la dialisi.

Non possiamo infatti fare finta che questo provvedimento non abbia urgenza di essere approvato.

Proprio lo scorso gennaio è stata una collega torinese al nono mese di gravidanza a perdere la vita. Questa volta gettandosi dalla finestra per non avere retto lo stress di dovere gestire insieme il parto e l’onere derivante dagli impegni delle scadenze improrogabili del fisco.

Su questo punto specifico, come categoria abbiamo il dovere morale di evitare che simili tragedie possano verificarsi ancora una volta in futuro.

Per questo motivo non possiamo permetterci di attendere oltre.

Dopo il suicidio della nostra collega torinese, il Centro Studi Fiscal Focus è stato letteralmente inondato di testimonianze che ben spiegano le difficoltà spesso insormontabili con cui le professioniste sono costrette a fare i conti prima, durante e soprattutto nelle settimane immediatamente successive al parto.

Difficoltà che in moltissimi casi lasciano strascichi irreversibili nella vita delle nostre colleghe.

Per questo motivo è necessario che le associazioni prendano una posizione netta sul tema, attivandosi come, dove e quanto necessario affinché tali emendamenti vengano approvati senza se e senza ma.

Soprattutto senza storie sui vari e frequenti pretestuosi vincoli di bilancio.

È in gioco la salute di giovani madri.

È in gioco la parità di genere.

È in gioco la credibilità della politica.

È in gioco il futuro dei nostri figli.
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