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Il Milleproroghe rinvia al 31 dicembre 2026 l’obbligo di polizze catastrofali solo per due categorie: imprese della pesca e dell’acquacoltura e piccole e micro imprese turistico-ricettive. Per tutte le altre aziende, invece, l’obbligo scatterà regolarmente dal 1° gennaio 2026, pur in assenza di strumenti operativi completi. Mancano infatti sia il contratto tipo sia il comparatore pubblico IVASS, pensati per rendere trasparente e confrontabile l’offerta assicurativa.
La proroga “a metà” viene duramente criticata dalla CNA, che denuncia una disparità di trattamento ingiustificata tra imprese con le stesse difficoltà di adeguamento e chiede un rinvio generalizzato per tutte le piccole e micro realtà. Il risultato è un calendario a più velocità che scarica complessità su imprese e professionisti, in particolare i commercialisti. Senza un quadro regolatorio definito, l’obbligo rischia di trasformarsi da strumento di resilienza a adempimento gravoso e poco governabile.